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Pietra Ligure, Luca Baracco: il centrocampista col vizio del goalrisultati

Undici reti sono il bottino messo a segno da Baracco, che con le maglie di Argentina e Sestrese ha già vinto il campionato di Promozione

Luca Baracco

Pietra Ligure. E’ stata una domenica “old style”, quella appena vissuta dal Pietra Ligure, che ha messo in campo un carattere britannico, nel giocare col massimo impegno sino al 90°, contro un avversario (il Varazze) in palese inferiorità tecnico tattica, al punto da dover fare uso del pallottoliere per il conteggio dei goal (9-1).

Così si usa “oltremanica”, dove i bianchi leoni di Inghilterra ritengono che il rispetto per l’avversario sia dimostrabile solo profondendo il massimo impegno fino al triplice fischio finale del direttore di gara… E a proposito di usanze inglesi, i componenti della rosa ‘pietrese’ hanno festeggiato i compagni Luca Baracco ed Elia Zunino, entrambi autori di una tripletta, autografando due dei palloni della gara.

Gran bella domenica, Luca Baracco…

“Senza ombra di dubbio. La vittoria ci ha permesso di staccare di due punti il Campomorone e ancor più la Cairese (ndr, quattro lunghezze), inoltre realizzare tre reti in una sola gara è molto più facile per un bomber di razza come Zunino, un po’ meno per me”, risponde – sorridendo – il centrocampista.

In questa stagione, sei arrivato in doppia cifra, realizzando ben undici reti… un bottino niente male! Da dove nasce questa propensione a gonfiare le reti avversarie?

“Devo dire che i ‘miei’ 6/7 goal li ho sempre messi a segno… anche se, spesso, sfruttando punizioni e rigori. Quest’anno ho migliorato la percentuale dei goal derivanti da azioni manovrate… nello specifico, in cinque occasioni”.

“Questo tuo fiuto, immagino sia frutto anche di un lavoro specifico sulle palle inattive… Dedichi molto tempo a queste situazioni?

“Al di là di una certa predisposizione, mi alleno molto a calciare punizioni e penalty, in particolare modo in sede di rifinitura”

Se non sbaglio, hai qualcosa da raccontare ai lettori di Ivg Savona, riguardo ai calci dagli undici metri, vero?

“In questi anni di militanza in varie squadre, ho calciato una cinquantina di rigori, segnando sempre… so che, prima o poi, ne sbaglierò uno, se deve accadere, spero sia su un risultato di 3-0 a nostro favore”

Hai detto di aver giocato in un certo numero di compagini, quali?

“Ho iniziato nelle giovanili del Sanremo, per poi esordire in prima squadre nell’Argentina Arma, dove – vincendo il campionato di Promozione – ho avuto la possibilità di giocare, con gli stessi rossoneri. un biennio di gare in Eccellenza, sul terreno dello “Sclavi” di Arma. Successivamente, ho vestito le casacche della Sestrese (ndr, vincendo – con Monteforte come mister – il campionato di Promozione), poi di Taggia, Riva Ligure (ndr, cittadina di residenza) e Pietra Ligure”.

Altre erano le squadre che dovevano “matare la temporada”, leggi Cairese e Taggia… Quando è stato che nello spogliatoio del Pietra, partito a fari spenti, avete cominciato a sentire l’acquolina in bocca, all’idea di poter vincere il campionato?

“La squadra ha iniziato la preparazione praticamente rinnovata in toto, quindi non poteva avere troppe ambizioni… Direi che il primo segnale della nostra forza è stato il rotondo 6-0, rifilato alla Cairese nella gara di andata. La seconda lampadina verde si è illuminata dopo il successo (2-0) al Marzocchini di Taggia. Poi, paradossalmente, è stata una spia rossa – accesasi con la sconfitta di Cairo – a farci capire che, per il modo in cui avevamo giocato quella partita, le nostre possibilità di aggiudicarci lo sprint finale, erano davvero reali”.

Facendo un parallelo con la ‘Milano-Sanremo‘, è un po’ come se i fuggitivi (voi) si trovassero ai piedi del Poggio con un discreto vantaggio sul gruppo degli inseguitori… Pensi che il tuo Pietra possa arrivare, da solo, sull’ipotetico traguardo di Via Roma… e ed entrare nella storia?

“Ci aspettano tre gare molto dure, ad iniziare dal match di domenica a Legino, per proseguire col Bragno (in casa) e per finire con la trasferta sul terreno del Borzoli… Dovremo, come nel ciclismo, abbassare la testa e pedalare a tutta forza, senza perdere tempo a girare la testa, per guardare dietro di noi”.

Come si prepara la prossima partita in casa del temibile Legino?

“Sappiamo che si tratta di un’ottima compagine, ma ci alleneremo come sempre, al massimo cioè ed in totale tranquillità… non abbiamo bisogno di stimoli particolari, certe gare si preparano da sole”.

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