Il dossier

La mappa dell’azzardo a Savona, M5S: “Almeno un savonese su 60 è malato, giro d’affari da 50 mln l’anno”

Il MoVimento chiede al Comune di combattere la proroga della Regione: "Sostenere l'azzardo è un danno per salute ed economia, ecco le cifre"

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Savona. Mille savonesi, forse di più, sarebbero malati di gioco d’azzardo patologico. Uno ogni 60 abitanti. E altri 2000 correrebbero il rischio di diventarlo avendo frequenti episodi in cui “perdono il controllo”, ad esempio non rendendosi conto delle ore trascorse a giocare o non riuscendo a fermarsi pur avendo un altro impegno. Tremila giocatori assidui che, nei 92 esercizi in città che ospitano slot machines o VLT (Video Lottery Terminal), spenderebbero in totale quasi 50 milioni di euro ogni anno, rendendo la provincia di Savona la quinta in Italia per volume di denaro giocato nell’industria dell’azzardo.

Ad affermarlo è un corposo dossier messo insieme in questi giorni dal MoVimento 5 Stelle di Savona incrociando diversi dati da fonti pubbliche come l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, il Ministero della Salute, il CNR, AAMS o Il Sole 24 Ore. Obiettivo dello studio è quello di far comprendere sia alla politica che ai soggetti economici i danni del gioco d’azzardo, sia a livello di salute (con tutti i costi connessi poi al recupero dei soggetti malati) sia a livello economico.

Il ritratto del lungo lavoro è riassunto nella mappa qui sopra. Raffigura una città in cui, in pratica, circa 35 milioni di euro sono “intrappolati” nel circuito del gioco d’azzardo: vengono ciclicamente spesi e vinti, in un circolo vizioso che nega di fatto quei capitali ad altri settori come il piccolo commercio o l’imprenditoria. Mentre altri 12 milioni lasciano il territorio per essere “intascati” da altri soggetti (dal concessionario allo Stato), e soltanto 2,9 milioni restano nelle casse degli esercizi commerciali che ospitano gli apparecchi. Secondo il M5S, insomma, la cosiddetta “industria dell’azzardo” impoverisce il territorio perché sottrae per il suo funzionamento una ingente quantità di risorse a fronte di una ricaduta modesta.

Tradotto in parole povere, se di colpo a Savona si smettesse di giocare i savonesi si ritroverebbero immediatamente “più ricchi” di quei 35 milioni di euro che al momento circolano avanti e indietro tra le tasche dei giocatori e le macchinette. Soldi che si trasformerebbero immediatamente in un potere d’acquisto da reinvestire soprattutto nel piccolo commercio. Ma vediamo nel dettaglio i “numeri” che emergono dal dossier.

Pag. 2: La situazione a Savona
Pag. 3: Impatto sanitario
Pag. 4: Impatto economico
Pag. 5: Le mozioni

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