Rabbia

Incidenti A10, la protesta dei lavoratori edili: sciopero e corteo

Liguria. “Basta morti nei cantieri”: è lo striscione unitario che apre la manifestazione dei lavoratori dell’edilizia che hanno indetto una giornata di lotta dopo la terribile sequenza di incidenti stradali avvenuti sull’A10, dove hanno perso la vita due operai travolti dal ribaltamento di un tir.

Alcune centinaia di lavoratori aderenti alle tre sigle sindacali, Filca Cisl, Fillea Cgil, Feneal Uil. I lavoratori sono partiti da piazza della Vittoria a Genova per dirigersi verso la Prefettura. Al Prefetto consegneranno una lettera, nella quale chiedono l’estensione dell’accordo fatto a Genova a luglio 2015 a tutte le province liguri.

“Vogliamo mettere al centro il lavoratore e non più il cantiere – spiegano i sindacati – Con alcune misure urgenti e prorogabili, tra queste la separazione fisica dei cantieri, non escludendo anche la chiusura della tratta, l’introduzione dello sbandieramento meccanico esclusivo, l’inibizione dell’attraversamento della carreggiata da parte dei lavoratori e l’introduzione dei tutor di velocità”.

A questo si aggiunge anche una richiesta forte sull’applicazione del codice della strada, chiedendo un’inasprimento delle sanzioni, per chi violi i limiti di velocità in presenza di lavoratori nei cantieri.

Il corteo si sta dirigendo verso la Prefettura di Genova dove nel luglio 2015 era stato siglato un Accordo sulla sicurezza nei cantieri autostradali. “Oggi quel protocollo va potenziato, reso esigibile e interamente applicato ed esteso a tutta la Liguria. Non occorre ribadire la particolarità della rete autostradale ligure determinata dalla vetustà da un canto e dalla costrizione morfologia dall’altro. La presenza di viadotti, cavalcavia è unica in tutta Italia. Non occorre neppure ribadire che per queste motivazioni Fillea Filca Feneal si sono già espresse contrariamente alle disposizione contenute nel nuovo codice degli Appalti in materia di liberalizzazione delle lavorazioni edili in ambito autostradale” aggiungono i sindacati.

“La contrattazione edile nazionale e territoriale – unita alla regolarità del DURC – devono essere l’elemento di garanzia per tutte le imprese che operano in ambito manutentivo edile. Misure urgenti e non prorogabili della normativa devono riconoscere le specificità del cantiere mobile edile (revisione del DM 4/3/2013) mettendo al centro il lavoratore e non più il cantiere. Ad esempio l’introduzione della separatezza fisica dei cantieri con l’utilizzo obbligatorio di new jersey di calcestruzzo (non escludendo la chiusura della tratta e comunque la riduzione sistematica delle corsie), l’acceso ai cantieri edili degli RLST edili, l’introduzione dello sbandieramento meccanico esclusivo e l’inibizione dell’attraversamento della carreggiata da parte dei lavoratori, l’introduzione dei tutor di velocità, l’esigibilità ed incremento dei requisiti formativi. Occorre inoltre ridurre al minimo l’effetto di lottizzazione di piccoli cantieri evitando quindi quelle fasi di interferenze oggettive. E ancora: applicazione del Codice della strada attraverso una campagna di sensibilizzazione agli utenti, l’introduzione del pedaggio modulare (a variazioni di limiti di velocità, variazione di pedaggio) prevedendo anche il presidio della Polizia stradale nonché l’inasprimento delle sanzioni per chi violi i limiti di velocità in presenza di operai in cantiere”.

La Prefettura di Genova scriverà al Ministero per rappresentare la situazione, mentre per domani è previsto un incontro di Fillea Filca Feneal nazionali al Ministero dei Trasporti. Infine, a chiusura di questa giornata di protesta, è avvilente registrare che Autostrade aveva risposto alle nostre richieste di incontro solo due giorni fa, dopo che era avvenuto l’incidente mortale di domenica. Resta attivo lo stato di agitazione della categoria.

E intanto per oggi pomeriggio, alle 16:30, è stato convocato il vertice in Prefettura a Savona con al centro proprio il tema della sicurezza del tratto di A10.

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