Monotematico

Consiglio comunale sul sociale, Caprioglio: “Pronti a lavorare col Terzo Settore per un piano del welfare”

Minoranze e Terzo Settore hanno chiesto al sindaco spiegazioni in merito alle scelte politiche dell'amministrazione in ambito sociale

Savona Consiglio Monotematico Sociale

Savona. Si è concluso con la più che proverbiale “fumata grigia” la seduta monotematica del consiglio comunale di Savona convocata per questo pomeriggio per fare il punto della situazione sul settore del sociale anche alla luce dei tagli messi in atto dall’amministrazione del sindaco Ilaria Caprioglio.

Si è trattato di un consiglio comunale straordinario richiesto da un quinto dei consiglieri e al quale sono state invitate le associazioni e le realtà cooperative del terzo settore: ognuna di queste è potuta intervenire per un massimo di cinque minuti. Le associazioni che fanno parte del Forum del Terzo Settore, in particolare, hanno chiesto al primo cittadino savonese spiegazioni in merito alle scelte politiche dell’amministrazione.

La seduta è durata circa tre ore e si è conclusa in maniera relativamente positiva: pur dichiarandosi “insoddisfatte delle risposte del sindaco”, ritenute evasive, le associazioni hanno apprezzato la volontà del sindaco di aprire al dialogo e in particolare l’intenzione, annunciata proprio oggi, di convocare un tavolo con i rappresentanti del Terzo Settore per la creazione di un piano per il welfare di durata biennale.

Ma andiamo con ordine. Tra i primi ad intervenire c’è stato Marco Berbaldi, presidente della società di servizi della Caritas diocesana, che ha detto: “Sappiamo bene cosa significa dover far quadrare i bilanci, tocchiamo con mano ogni giorno nelle nostre associazioni quanto è difficile. Ma crediamo sia giunto il momento di un governo unitario della città. L’equilibrio finanziario non cancella i bisogni delle fasce deboli, sottrarre oggi un euro al sociale significa domani spenderne tre in salute e sicurezza. Vogliamo sapere verso quale modello di città stiamo andando e quale posto occupano le persone più deboli in questo modello”.

Sono poi cominciati gli interventi politici. Dopo Daniela Pongigione e Manuel Meles, ha parlato Cristina Battaglia, che ha osservato: “Abbiamo avuto per molti mesi un assessore al sociale che non era all’altezza del ruolo, questa è una responsabilità gravissima. Sceglierla è stato un errore. Per mesi a lei si è sostituito Montaldo e non abbiamo potuto parlare di questi temi. Anche noi dell’opposizione non siamo riusciti ad urlare abbastanza forte le ragioni degli ultimi. Finalmente oggi riusciamo. Il bilancio non è ancora approvato e quindi forse siamo ancora in tempo per cambiare le cose. Sono felice che ora le deleghe al sociale le abbia il sindaco, perché potrà prendersi le responsabilità delle scelte”.

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La parola è poi passata a Ilaria Caprioglio, che è partita rispondendo agli interventi politici: “Quello che dice Pongiglione è vero, i soldi nel sociale non sono spesi ma investiti. Come potrei non essere d’accordo? Però per spenderli bisogna averli. So benissimo che dietro i tagli ci sono delle famiglie e alcune di queste prima di essere sindaco le frequentavo dato che ero nel collegio dei probiviri della Amali. Però purtroppo quello che noi vogliamo fare talvolta si scontra con le risorse che abbiamo per farlo. Non voglio insistere sui 14 milioni di disavanzo, però non possiamo dimenticarci che esistono: davanti a un ostacolo simile o dichiari dissesto o trovi il modo di ripianare come stiamo cercando di fare noi, ponendo il bilancio in sicurezza”.

“I tagli che abbiamo fatto sono talmente impopolari che soltanto un folle li farebbe volontariamente, soprattutto se avesse alternative come alzare le tasse. Ma qui molte erano già al massimo, quindi non restava alternativa. Non l’abbiamo fatto a cuor leggero, senza pensare quello che c’era dietro i numeri”.

“Ora voglio analizzare con voi i singoli tagli fatti nel sociale, i servizi rimasti inalterati e quelli ridimensionati – ha detto poi Caprioglio – In quanto assessore ad interim mi assumo la responsabilità di questi mesi, che però non credo siano stati sprecati. Mi scuso se le associazioni si sono sentite poco coinvolte nel dialogo, procederò come ho fatto con al cultura con tavoli che coinvolgano i vari soggetti nei quali pianificare su base biennale”.

La parola è poi tornata al sindaco Caprioglio: “Visto che in questi mesi si è parlato solo di tagli, voglio sottolineare i nuovi progetti messi in campo o che entreranno a regime nel 2017. Come ‘Una famiglia per una famiglia’ [lanciato all’epoca da Isabella Sorgini]. Quando lo scoprii mi colpì in positivo, sono felice che parta nel 2017. Per quest’anno i progetti nuovi sono in tutto sette. Sono piccole gocce nel mare dell’emergenza, ma sono qualcosa”.

Caprioglio ha poi proseguito ad elencare i nuovi progetti che partiranno quest’anno e le ragioni che hanno portato la sua amministrazione a rivedere le tariffe di mense e asili. Ciò ha scatenato qualche malumore tra le fila delle minoranze e anche tra i rappresentanti del Terzo Settore, che hanno iniziato a “sospettare” che il sindaco stesse volutamente eludendo le domande formulate a inizio seduta.

A rispondere a queste “supposizioni” è stato lo stesso sindaco, che ha detto: “Dei tagli in questi mesi si è parlato tanto, mentre ritenevo non si fosse fatta a sufficienza un’altra cosa ovvero illustrare i nuovi progetti. Per questo ho deciso di concentrarmi sull’illustrare quelli. Comunque, ora che ho la competenza sul Sociale, intendo impostare un lavoro condiviso con le associazioni”.

La parola è poi passata a Marco Ravera, che ha elencato diversi episodi in cui l’assessore Cristina Bellingeri non ha risposto alle richieste lasciando il compito all’assessore Montaldo o al dirigente Ziliani. Stoccata anche ai consiglieri di maggioranza: “Mi lascia perplesso che nessuno di loro abbia sentito l’esigenza di intervenire oggi su un tema così sensibile. L’invito che faccio, e Ripamonti mi odierà, è ragionare sul capitolo della Sicurezza, uno dei meno tagliati”.

Ha preso poi la parola l’assessore al bilancio Silvano Montaldo: “Oggi ho sentito tante cose, ma i numeri dicono altro. Il bilancio di previsione 2016 prevedeva già un taglio sul sociale di oltre mezzo milione di euro, quindi questo problema va avanti da un bel po’. E per molto tempo si è tenuto in piedi il tutto vendendo i gioielli di famiglia”.

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L’ex assessore Pd Paolo Apicella è intervenuto dicendo: “Voglio spostare la discussione dai numeri ai temi politici. Non ho mai amato i consigli monotematici, non ci danno la possibilità di fare uno scatto in avanti e dare risposte. Però oggi le associazioni del Terzo Settore non sono venute qui a chiedere i numeri o risposte sui numeri. Anche, ma parzialmente. E’ soprattutto venuto a chiedere che il Comune si riprenda quel ruolo che gli compete. E non si dica che Isabella Sorgini ha fatto un buon lavoro perché aveva i soldi e Bellingeri no. Il sociale non si fa solo con le risorse, Sorgini nel momento in cui ha istituito e portato avanti il patto per la scuola o quello per la casa, ha creato soprattutto un modo per confrontarsi e dare all’amministrazione la responsabilità delle scelte politiche condividendole con il settore. Poi magari non si accoglievano alcune proposte, ma almeno si poteva ragionare. Oggi alle associazioni è piovuto un bilancio dall’alto. Nessuno di noi se l’è mai presa con Bellingeri né ha mai fatto polemica con lei perché siamo consapevoli delle difficoltà che vive il Comune, ma nessuno si è mai permesso di lasciare da solo l’assessore ai servizi sociali. Non vi chiediamo soldi o risposte sui capitoli economici, vi chiediamo risposte sul modello di città che vorremmo contribuire a portare avanti”.

Ha poi ripreso la parola Davide Pesce, esponente del Cesavo e portavoce del Forum savonese del Terzo Settore: “Non posso permettermi di dare giudizi. Voglio essere positivo, ho apprezzato l’autocritica del sindaco e la disponibilità di Montaldo di mettere i primi soldi che saranno disponibili sul sociale. Ho apprezzato il dibattito anche se dai banchi della maggioranza ho avuto poca soddisfazione. Tra l’altro i 5 miliardi per i migranti sono una boiata pazzesca. Sono ottimista, ma le risposte sono più importanti e le urgenze sono più gravi… Non siamo soddisfatti della risposta del sindaco ma vediamo un inizio di discorso. Saremo vigili, insieme a pubblico e giornalisti. Noi ci aspettiamo comunque un atto concreto il 28 marzo nel bilancio che dovrete approvare”.

A concludere è stata Caprioglio: “Sono contenta di questa apertura. Ci sono ovviamente delle criticità ma il sociale sta tenendo, e ci sono nuovi progetti. Abbiamo dovuto mettere in sicurezza la struttura comunale dal dissesto, ora iniziamo a dialogare”.

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