Maltrattamenti in famiglia

Botte alla moglie in una casa dell’entroterra di Alassio: 54enne condannato

La donna non aveva denunciato il marito, ma in ospedale le avevano diagnosticato una costola incrinata e il procedimento era partito d'ufficio

Tribunale Savona

Alassio. Lo scorso ottobre era finito in manette con la grave accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni. Questa mattina per quella vicenda un cinquantaquattrenne italiano è stato condannato con il rito abbreviato a due anni e quattro mesi di reclusione davanti al gup Maurizio Picozzi.

Ad arrestarlo erano stati i carabinieri del Nucleo Radiomobile di Alassio che erano intervenuti in un appartamento dell’entroterra alassino dove era stata segnalata una lite in famiglia. Al loro arrivo avevano notato la moglie dell’uomo visibilmente spaventata e dolorante quindi l’hanno accompagnata in ospedale. Gli accertamenti medici avevano evidenziato che la donna, di qualche anno più giovane rispetto al marito, aveva una costola incrinata e, nonostante lei non avesse voluto denunciarlo, in accordo con il pm di turno Giovanni Battista Ferro, l’uomo era finito in manette (visto che la prognosi per la vittima era di oltre 20 giorni, gli inquirenti hanno proceduto d’ufficio).

I militari erano convinti che quello di ottobre non fosse un caso isolato, ma l’ultimo di una serie di episodi violenti del marito nei confronti della moglie.

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