Il processo

Savona, coltellata ad un poliziotto: il senegalese resta in carcere in attesa della perizia psichiatrica fotogallery

L'aggressore del seminario vescovile, che ha problemi di salute, potrebbe non essere imputabile: deve rispondere delle accuse di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale

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Savona. Resta in carcere e dovrà essere sottoposto ad una perizia psichiatrica. Sono queste le decisioni del giudice al termine dell’udienza di convalida di Filly Sorra, il ventunenne senegalese che ieri mattina ha aggredito un poliziotto finendo per ferirlo con una coltellata ad una mano.

Il giovane, che era finito in manette con le accuse di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, questa mattina è stato processato per direttissima in tribunale. Alla luce delle sue condizioni di salute (lo straniero aveva ottenuto un permesso di soggiorno per motivi umanitari proprio perché aveva bisogno di cure mediche), nel corso dell’udienza il suo difensore, l’avvocato Antoniobenedetto Chirò, in sostituzione del figlio Domenico, ha ritenuto opportuno richiedere una perizia psichiatrica per accertare la capacità di intendere e di volere, oltre che l’eventuale pericolosità sociale, del suo assistito.

Il giudice ha quindi rinviato il processo alla prossima settimana quando sarà affidato l’incarico al perito (la dottoressa Bartoli) che accerterà le condizioni di salute di Filly Sorra e, di conseguenza, la sua imputabilità. Nel frattempo lo straniero, che in aula è rimasto in silenzio, resterà in carcere (se avesse patteggiato, visto che aveva diritto alla sospensione condizionale, sarebbe tornato libero).

Nel corso dell’udienza di convalida di questa mattina, la polizia ha ricostruito quanto successo ieri mattina al seminario vescovile di via Ponzone dove Sorra ha dato in escandescenze per poi ferire il sovrintendente capo delle volanti Claudio Zunino, che ha rimediato 4 punti di sutura ad una mano e dieci giorni di prognosi.

Tutto è successo intorno alle 10 quando dal seminario è stata allertata la polizia per segnalare la presenza del profugo che, con insistenza, pretendeva di ricevere accoglienza. Alla Villetta sono arrivate due volanti e il ragazzo straniero inizialmente sembrava calmo visto che era seduto su una panchina, nel giardino.

Alla vista degli agenti però la sua rabbia è esplosa: da una tasca ha tirato fuori il coltello e si è avventato contro gli agenti, Ivo Balloi, il collega di pattuglia di Zunino, ma anche Francesco Saggese che faceva parte insieme a Alessandro Ivaldi, della seconda volante impegnata nell’intervento.

Il senegalese ha cercato di colpire i poliziotti fino a che Zunino non è riuscito a disarmarlo dopo essere stato ferito alla mano dalla lama. A quel punto Sopra è stato arrestato ed accompagnato in questura per tutti gli accertamenti del caso.

Secondo quanto trapelato, il migrante era arrivato in Italia nel 2014 come richiedente asilo, ottenendo un permesso di soggiorno fino al 2018 (per consentirgli di essere seguito dal Centro di Igiene Mentale di Savona): proprio per questo non aveva più diritto all’assistenza offerta dal centro di accoglienza che opera nel Seminario.

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Solo un anno fa il giovane era stato arrestato a Genova per un simile episodio: in quell’occasione aveva preso una grossa pietra appuntita e si era scagliato contro i poliziotti della Polfer che lo avevano fermato per un controllo di routine.

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