La sentenza

Piantagione di marijuana scoperta dai carabinieri a Pietra Ligure: 36enne patteggia

I militari avevano sequestrato circa 50 piante e un chilo di stupefacente

Savona Tribunale
Foto d'archivio

Pietra Ligure/Borgio Verezzi. Lo scorso 10 febbraio erano finiti in manette con l’accusa di coltivazione e detenzione di marijuana. I carabinieri di Cortemilia e del nucleo operativo radiomobile della compagnia di Alba, nel corso di una perquisizione, avevano scoperto a Pietra Ligure una vera e propria piantagione di marijuana con una cinquantina di piante e un chilo di stupefacente già pronto per essere venduto. Droga che, secondo i militari, apparteneva a Diego Schatta, 36 anni, di Borgio Verezzi, e Simone Geddo, pietrese di 22 anni.

Questa mattina, in tribunale, per entrambi è proseguito il processo per direttissima che per Schatta si è concluso con un patteggiamento ad un anno di reclusione e 4000 euro di multa con la sospensione condizionale della pena (il giudice gli ha anche revocato gli arresti domiciliari). Per Geddo, che ha chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato, il processo continuerà invece a marzo.

Il loro arresto aveva preso le mosse da un normale controllo su strada effettuato dai carabinieri di Cortemilia che avevano fermato tre ragazzi, tra cui Geddo, trovandoli in possesso di circa 5 grammi di marjuana, 5 mila euro in contanti ed un coltello a serramanico.

Per il ragazzo in possesso del coltello e della sostanza stupefacente era scattata la segnalazione alla prefettura di Cuneo quale assuntore di droga e la denuncia per porto abusivo di armi. Per gli altri due fermati i militari avevano fatto scattare una perquisizione domiciliare durante la quale era stata scoperta la piantagione di droga con tanto di “guardiano/giardiniere”.

I militari avevano sequestrato una cinquantina di piante di marijuana alte 120 centimetri l’una; un chilo di stupefacente già pronto per lo spaccio, 200 semi di marijuana, quattro serre professionali indoor, altro denaro in contante (ritenuto provento dell’illecita attività di spaccio della droga), alcuni bilancini di precisione, una serra indoor completa di tutto il necessario per coltivare le piante di stupefacenti e vario materiale atto al confezionamento e preparazione delle dosi da spacciare.

A quel punto per Geddo, residente nell’abitazione dove è stata trovata la droga, ed peril “guardiano giardiniere”, ovvero Schatta, sono stati arrestati.

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