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Orlando: “Mi candido per il Pd, non contro Renzi”. E per la segreteria regionale Vattuone non ha avversari fotogallery

Le candidature sono attese entro le 20, ma l'unica salvo sorprese sarà quella di Vito Vattuone: niente primarie

Liguria. “Se Renzi va in California, io andrò a Scampia”. Mette subito i puntini sulle “i” Andrea Orlando, spezzino ministro della Giustizia e candidato, con l’ex premier e Michele Emiliano, alle primarie del Partito Democratico che si terranno il prossimo 30 aprile.

Orlando questa mattina era a Genova per la sua prima uscita pubblica extra-romana da candidato segretario nazionale. Un appuntamento organizzato in meno di 24 ore ma che ha raccolto un folto pubblico. Tra i presenti i deputati Mario Tullo e Lorenzo Basso, l’europarlamentare Renata Briano, la senatrice savonese Anna Giacobbe e tanti esponenti savonesi del Partito Democratico facenti parte della componente “non-renziana” dei Dem.

Io non mi candido contro nessuno – ha detto Orlando – mi candido per guidare il Pd perché penso di avere delle idee e delle proposte per far andare avanti il Partito Democratico che oggi attraversa una fase di difficoltà”. Nel poco tempo che manca alle primarie del partito, Orlando cercherà di “mettere in campo progetti e idee che raccolgano una rabbia sociale, una disperazione, che si è espressa con il No al Referendum”.

Il guardasigilli ha parlato anche dell’atmosfera di scissione nel Pd: “Il primo risultato del congresso è stata una scissione. Sbaglia sempre chi se ne va ma vedere che tanta gente era contenta della scissione mi ha spinto a candidarmi”. Ma non solo. “Ho deciso di candidarmi anche per l’arrivo di Michele Emiliano che ha avverato le mie più funeste profezie dicendo che si candidava contro Renzi. Questa è lotta libera”.

“Ci siamo occupati di quando si deve votare poi di quando fare il congresso ma non dei programmi: siamo diventati il partito del calendario” ha aggiunto Andrea Orlando. “Non possiamo continuare a procedere forzatura dopo forzatura, ad un certo punto bisogna fermarsi e vedere cosa pensano gli altri. Pensiamo di andare avanti con una conta permanente?”.

orlando a genova

Ma a Genova non si parla certo soltanto di congresso nazionale. Anzi. Il Partito Democratico deve affrontare anche il congresso regionale, che si svolgerà il 26 marzo. Entro le 20 di questa sera si potranno depositare i nomi dei candidati alla carica di segretario regionale ligure. L’orientamento è comunque verso una candidatura unitaria, quella di Vito Vattuone. A sostegno della candidatura, Vattuone ha presentato circa 90 firme di componenti l’Assemblea regionale, superando ampiamente le 25 firme richieste. Come previsto, il candidato ha depositato un articolato programma di lavoro, sintetizzato in un documento politico congressuale.

Se non si presentaranno altri candidati entro le 20, non si svolgeranno le primarie. L’elezione formale del segretario sarà prevista direttamente nella prima convocazione della nuova Assemblea regionale. “Il lavoro unitario del Gruppo Pd in Regione è stato una buona premessa per superare le divisioni profonde del dopo elezioni regionali – dichiara Vattuone – Quel lavoro, insieme al paziente intervento di David Ermini che ringrazio, e all’impegno di tanti permettono oggi di raccogliere i frutti di un congresso unitario. Considero un risultato importantissimo il fatto di aver raggiunto una unità non solo di facciata, ma reale, nei contenuti e negli impegni futuri. So bene che siamo in una fase molto articolata, con un congresso nazionale che sarà ricco di posizioni in campo: ma il fatto che abbia prevalso ciò che ci unisce su ciò che ci divide mi conforta”.

Vito Vattuone è nato a Casarza Ligure il 25 12 1958, è sposato e ha due figlie. Ha iniziato l’attività politico-amministrativa nel Comune di Casarza Ligure, di cui è stato consigliere comunale dal 1990 e poi Sindaco dal 1993 al 2004. Dal 1997 al 2007 è stato consigliere provinciale, capogruppo prima del Partito Popolare italiano e poi della Margherita. Vice Presidente della Filse dal 2006 al 2008. E’ stato fondatore e Presidente dell’assemblea costituente regionale Ligure del Partito Democratico. Consigliere Regionale dal 2008 al 2010. Eletto senatore il 24 febbraio 2013, è capogruppo Pd della 4ª Commissione permanente (Difesa), membro della Comitato parlamentare Schengen, Europol e immigrazione e membro della Delegazione parlamentare italiana presso l’Assemblea parlamentare della NATO.

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