Pontinvrea. Un sotterraneo abbandonato della chiesa parrocchiale di Mioglia. E’ in questo insolito nascondiglio che un venticinquenne genovese residente nel piccolo comune dell’entroterra nascondeva dello stupefacente. A scoprirlo sono stati i carabinieri della stazione di Pontinvrea che ieri lo hanno arrestato per detenzione ai fini di spaccio di droga.
L’arresto è scattato nella nottata di ieri al termine di un normale controllo: i militari della pattuglia hanno notato il giovane mentre usciva dal sotterraneo della chiesa e, insospettiti, hanno deciso di fermarlo. Alla presenza del 25enne gli uomini dell’Arma hanno perquisito l’insolito nascondiglio nel quale hanno trovato un involucro con circa 90 grammi di hashish e 20 di marijuana, ma anche un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento. Una parte della droga era già confezionata in dosi e, davanti all’evidenza, il giovane avrebbe ammesso le sue responsabilità.
Il giovane, dopo una notte agli arresti domiciliari, questa mattina è stato processato per direttissima in tribunale a Savona. In aula, il giovane, A.Z., avrebbe ammesso il possesso della droga, ma solo per uso personale, negando categoricamente che la detenzione fosse finalizzata allo spaccio. Il suo arresto è stato convalidato dal giudice che però ha deciso di non applicare nessuna misura cautelare nei confronti del giovane.
I legali del venticinquenne, gli avvocati Franco Aglietto e Antonio Falchero, hanno chiesto i termini a difesa e il processo quindi è stato rinviato a giovedì.
L’arresto di questa notte è l’ennesima prova dello sforzo compiuto dai carabinieri della Compagnia di Cairo Montenotte e di tutte le Stazioni valbormidesi per contrastare lo spaccio e l’abuso di sostanze stupefacenti, fenomeno sul quale, precisano dal comando cairese, “non è possibile abbassare l’attenzione, neanche nei piccoli centri come Mioglia che conta poco più di 500 abitanti, in considerazione del danno sociale, oltre che alla salute soprattutto dei giovani, che questi comportamenti provocano”.