Rotta

L’assemblea dei sindaci approva la linea di azione di Anci Liguria sull’accoglienza profughi

Assistenza per l’attuazione degli Sprar e distribuzione omogenea su base volontaria; supporto ai Comuni e collaborazione con Prefetture e Regione

nuovi profughi in liguria, 8 giugno

Liguria. A conclusione di un’approfondita e capillare attività di informazione e condivisione territoriale sul piano migranti, Anci Liguria ha confermato oggi, in occasione dell’assemblea generale dei sindaci, la sua disponibilità ad occuparsi del tema dell’accoglienza, con pieno spirito di servizio a tutti i Comuni, rivedendo la propria proposta metodologica di adattamento alla realtà ligure del piano nazionale di riparto.

Circa 100 i Comuni rappresentati, che in larga maggioranza hanno approvato la linea di azione di Anci Liguria in materia di migranti: 64 voti favorevoli, 16 contrari e 11 astenuti. Un’ampia partecipazione e condivisione, che rafforza il ruolo istituzionale di Anci Liguria.

Superata l’ipotesi di distribuire il tetto massimo di 6.043 profughi sulla base di aree omogenee, Anci Liguria fornirà quindi assistenza tecnica ai Comuni che, singolarmente o in forma associata, vogliano aderire ai progetti Sprar (Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati) e vigilerà affinché venga rispettata la clausola di salvaguardia, che li preserva dall’apertura di Cas (Centri di Assistenza Straordinaria).

Anci Liguria conferma inoltre il proprio impegno per supportare i Comuni che si trovino in condizioni di palese superamento delle quote di riparto previste dal piano nazionale, e resterà accanto ai Comuni che, per motivazioni istituzionali e politiche, non intendono aderire allo Sprar, preferendo la prosecuzione del sistema Cas determinato e gestito attraverso bandi emanati dalle Prefetture.

Ribadito infine lo spirito di leale collaborazione nei confronti delle Prefetture e della Regione Liguria, oltre che di stretto raccordo con gli uffici nazionali di Anci, che continuerà ad improntare l’azione di Anci Liguria sul tema dell’accoglienza.

“Anci Liguria ha voluto occuparsi di migranti esclusivamente per tutelare i Comuni, e non per creare loro un problema – ha commentato Marco Doria, presidente di Anci Liguria e sindaco di Genova e sindaco della Città Metropolitana di Genova – Con la posizione condivisa oggi, Anci torna a fare l’Anci e continua nel suo prezioso e capillare lavoro di formazione, informazione e assistenza tecnica ai Comuni, nel perimetro del piano nazionale di riparto elaborato dal Viminale, che resta tuttora valido”.

Il superamento della proposta di gestione sulla base di aree omogenee comporterà infatti l’applicazione puntuale del piano nazionale di riparto secondo i criteri stabiliti dal ministero dell’interno, sulla proiezione di 6.043 presenze: 1.216 posti saranno assegnati al Comune di Genova (capoluogo sede della Città Metropolitana, a cui vengono attribuiti 2 posti ogni 1000 abitanti); 798 assegnati complessivamente ai 133 Comuni sotto i 2.000 abitanti (6 posti per ciascuno, a prescindere dalla loro collocazione e dimensione); 4.029 posti da ripartire sui rimanenti 101 Comuni sopra i 2.000 abitanti (con una proporzione del 4,43 x 1000).

Soddisfatto dell’esito dell’assemblea il gruppo Pd in Regione: “Toti ha provato a politicizzare la vicenda, mentre la maggior parte dei sindaci ha scelto di risolvere i problemi. Questo voto ha confermato, da un parte, l’importanza dell’Anci nella gestione dei richiedenti asilo e, dall’altra, ha sottolineato come siano fondamentali la rete Sprar e la partecipazione attiva dei sindaci in linea col piano nazionale. Pertanto intendiamo ringraziare i sindaci, Anci e Pezzana per il buon lavoro svolto nel costruire un rapporto più positivo possibile fra territorio, prefetture e cittadini”.

“L’accoglienza diffusa non solo permette di offrire un buon servizio ai migranti, ma facilita anche i processi di integrazione e migliora la sicurezza dei cittadini. Evitare grosse concentrazioni di richiedenti asilo in alcuni territori è il modo migliore per ridurre al minimo le tensioni”.

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