Allarme

Inquinamento, Movimento 5 Stelle: “Liguria nella blacklist europea”

L'allarme: "L'Italia rischia sanzioni fino a 1 miliardo di euro. Due mesi di tempo per evitare le infrazioni. Pronta interrogazione urgente in Regione sul tema"

regione liguria

Regione. “L’Italia ha due mesi di tempo per produrre azioni atte a ‘garantire una buona qualità dell’aria e salvaguardare la salute pubblica’, pena il deferimento alla Corte europea di Giustizia. Rischiamo una salatissima multa che può arrivare fino a 1 miliardo di euro per il solo 2017. Le responsabilità sono anche locali e vanno da ricercare a destra e a sinistra del Partito Unico”. E’ l’allarme lanciato dal Movimento 5 Stelle in Regione che è pronta a presentare un’interrogazione urgente in Regione.

“Da una parte la Regione Liguria non finanzia da tempo l’anagrafe delle emissioni, ferma ormai al 2011. Nell’interrogazione che depositeremo a breve in Regione chiederemo l’aggiornamento al 2016 di questi dati. Dall’altra parte il Comune di Genova, il cui sindaco non ha mai messo in pratica, né fatto entrare in vigore, misure per limitare l’inquinamento a Genova, immobile e inerte di fronte anche alla possibilità paventata dal Mise di riavviare la centrale Enel a carbone davanti a San Pier d’Arena, in pieno centro cittadino. Una follia. In più il Seap (il Piano d’Azione Strategico per l’Energia del Comune di Genova) prevede la produzione abnorme di biogas come intervento per la riduzione del gas serra, inserendola erroneamente nell’elenco delle fonti rinnovabili” spiega Marco De Ferrari, portavoce MoVimento 5 Stelle in Regione Liguria.

“Ma i governi fossili sono tali proprio per il loro continuo disinteresse verso la tutela della salute pubblica e per l’unico interesse a loro caro: verso le lobby del petrolio e del carbone. Serve una rapida svolta a 5 Stelle per dire stop ai governi fossili, avviare piani di sviluppo energetico fondati sulle rinnovabili (quelle vere!) e tutelare la salute pubblica individuale e collettiva, applicando anche la nostra Costituzione” conclude De Ferrari.

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