Antifascismo

Cengio, la proposta del Cesp al sindaco: “Intitoliamo qualcosa a Aurelio Luigi Ranuschio, un eroe”

"L'uomo - racconta Xibilia - fu deportato per salvare i centesimi vittime di una spina che voleva consegnare alle SS i nomi degli antifascisti di Cengio"

Comune Cengio

Cengio. “Pieno successo della commemorazione dei martiri della strage di Cengio del 27 gennaio 1945 stamattina in Comune a Cengio con intitolazione di una piazza”. Lo fa sapere Franco Xibilia per il Centro Studi Scuola Pubblica di Savona.

“Ora il CESP, fortemente attivo nelle tematiche antifasciste, propone analoga iniziativa per commemorare Aurelio Luigi Ranuschio, partigiano cengese e fratello di Ildo Ranuschio, unico deportato nel campo di sterminio di Uberlingen a tornare a Cengio – fa sapere Xibilia – A Ranuschio le torturatrici della Milizia fascista alla Casa dello Studente di Genova strapparono la lingua. Venne poi portato a Dachau e a Uberlingen, unico valbormidese a tornare vivo”.

Le vicende di Ranuschio sono raccontate nel libro “Per non dimenticare”, edito dalla casa editrice Le Stelle di Cengio. “Il CESP,che ha edito lo straordinario studio del professore cengese Davide Montino, morto a 36 anni per cancro alle corde vocali, ‘La scuola fascista’, propone e chiede al sindaco di Cengio di avviare la pratica per intitolare una via, un palazzo, una stanza pubblica a questo eroe di Cengio, che fu deportato per salvare i cengesi vittime di una spia, un delatore che voleva consegnare alle SS un elenco di nomi degli antifascisti di Cengio. Cengio è e resta antifascista” conclude Xibilia.

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