Fratelli in armi

Incendio al porto di Loano, la Cgil risponde all’Usb dei vigili del fuoco: “Sbagliato strumentalizzare le tragedie” fotogallery video

Il coordinatore regionale della Fp Cgil Luca Infantino risponde alle critiche lanciate dall'Usb subito dopo la tragedia della Marina di Loano

Loano. “Spiace dover constatare come alcune rappresentanze sindacali autonome abbiano strumentalizzato la tragedia, prima di tutto per la mancanza di rispetto nei confronti dei famigliari delle vittime e in secondo luogo verso i colleghi”.

Così il coordinatore regionale della Fp Cgil Liguria, Luca Infantino, risponde ai suoi colleghi dell’Unione Sindacale di Base per gli attacchi lanciati subito dopo la tragedia dello yacht andato a fuoco all’interno della Marina di Loano giovedì scorso.

Secondo i delegati sindacali del vigili del fuoco, “stufi di fare previsioni e attendere le tragedie”, la scorsa settimana si è consumato “un omicidio annunciato. Tre vite umane spezzate a causa di continue riforme dove il soccorso dei pompieri viene ogni giorno analizzato come spesa inutile e improduttiva da parte della politica. Un sistema che da anni dimostra la sua fragilità e inadeguatezza dettato anche dalle gestioni fallimentari della nostra amministrazione”.

“Nell’incendio sono intervenuti una squadra di Finale (quattro pompieri, uno precario), un carro aria di Savona (un pompiere, un precario) ed una botte da Albenga (due pompieri) per un totale di nove unità. La domanda sorge spontanea: perché i sommozzatori e l’antincendio navale non sono stati allertati? È d’obbligo in questi interventi? E’ fondamentale per la sopravvivenza di chi deve essere soccorso. Purtroppo delle persone hanno perso la vita perché il distaccamento nautico di Savona era chiuso per carenza di personale, servizio sommozzatori in ginocchio con il nucleo di Spezia chiuso. Numeri che stridono ed evidenziano un fallimento continuo del soccorso se consideriamo il rapporto 1 pompiere ogni 15 mila abitanti”.

Un numero di vigili del fuoco insufficiente porta ad avere carichi di lavoro superiori a quelli che dovrebbero essere i limiti: “Con una età media di 50 anni una squadra di Finale Ligure e l’auto botte di Albenga sono intervenuti alle 2 su in incendio all’interno di un box. Terminato l’intervento, alle 6 sono usciti per l’incendio a Loano. Dove si stabiliscono i limiti di carico di lavoro dei pompieri? In un sistema di soccorso all’avanguardia molto probabilmente quelle persone intrappolate all’interno dell’imbarcazione si sarebbero salvate”.

Oggi la Fp Cgil risponde: “Giovedì scorso un incendio divampato su uno yacht ormeggiato alla Marina di Loano è costato la vita a tre cittadini tedeschi. Un bilancio pesantissimo nonostante l’impegno dei colleghi che, come sempre accade, hanno cercato con ogni mezzo di evitare il tragico epilogo. Spiace dover constatare come alcune rappresentanze sindacali autonome abbiano strumentalizzato la tragedia, prima di tutto per la mancanza di rispetto nei confronti dei famigliari delle vittime alle quali vanno espresse sentite condoglianze e che di tutto hanno bisogno tranne che di polemiche, e in secondo luogo verso i colleghi che, in quel frangente come in ogni intervento, agiscono con dedizione, impegno, sacrificio”.

“Non è una novità che il corpo dei vigili del fuoco sia sotto organico, che l’età media dei colleghi sia elevata e che vi siano molti aspetti dell’organizzazione del lavoro certamente perfettibili; quello che non è accettabile è associare a quell’intervento le carenze che da anni, anche come Funzione Pubblica Cgil, denunciamo. Oltre ad una falsità, si tratta di un grave torto ai colleghi, che nonostante le carenze di cui sopra, ogni giorno assicurano un servizio impeccabile universalmente riconosciuto”.

“Credo sarebbe molto più utile ai vigili del fuoco e alla collettività utilizzare le proprie energie per rappresentare rivendicazioni sindacali in uno spirito unitario volto a percorsi costruttivi e non distruttivi”, conclude Infantino.

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