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Savona, cliente accusa: “Da Piazza Italia saldi gonfiati”. Ma era solo un errore

Ritenendolo un tentativo di imbroglio, la cliente ha inviato le fotografie di ciascuna etichetta (e di ciascun prezzo) alla redazione di IVG.it

Savona. Un abito da 16.95 che in fase di saldi scende di prezzo fino a 12.95 e poi incredibilmente “aumenta” di costo fino a toccare la cifra di 69.95 euro ed essere scontato fino al costo di 34.97 euro. Non si tratta di un problema di aritmetica propinato da un’insegnante dal metodo particolarmente moderno ai suoi alunni, ma di una situazione creatasi a “Piazza Italia”, negozio di abbigliamento situato all’interno del centro commerciale “Il Gabbiano” di Savona.

A notare questa curiosa fluttuazione dei prezzi del capo è stata una cliente che ha deciso di approfittare delle convenienti offerte del periodo di saldi iniziato lo scorso 5 gennaio. Particolarmente sospettosa, al momento di fare il suo acquisto la signora ha deciso di andare fino in fondo e ha sollevato uno per uno i vari strati di carta adesiva incollati all’etichetta dell’abito, scoprendo la successione di prezzi.

Ritenendolo un tentativo di imbroglio, la cliente ha inviato le fotografie di ciascuna etichetta (e di ciascun prezzo) alla redazione di IVG.it. Che ha deciso di andare fino in fondo alla vicenda e di chiedere spiegazioni allo staff del punto vendita.

Come chiarito dal direttore di negozio di “Piazza Italia” Massimo Cona, si tratta solo di un errore: “La nostra è un’azienda seria e non truffa le persone. Proprio per questo chiedo alla signora di venire a trovarci, in modo che possa spiegarle e farle capire che è stato solo un errore umano”.

Cronaca

Determinato, precisa Cona, dal ritmo di lavoro a dir poco frenetico a cui tutti i negozi vanno incontro all’inizio e poi durante tutta la stagione dei saldi: “Come tutte le aziende commerciali – spiega – ci ritroviamo ad allestire un evento promozionale nel giro di poche ore, in modo da aprire al pubblico alle 9 del mattino con la merce ‘pendagliata’. In 6-7 persone dobbiamo ‘pendagliare’ circa 146 mila prodotti. In una situazione di questo genere capita che un articolo venga ‘pendagliato’ male”.

Un errore materiale dovuto al tanto, troppo lavoro e quindi del tutto perdonabile: “Se la signora fosse venuta in cassa a chiedere il reale prezzo dell’articolo avrebbe scoperto subito (e anche noi con rammarico) che il capo costava solo 8 euro. Non avrebbe pagato né di più né di meno del costo dell’abito”.

Invece la cliente non si è recata alla cassa e non ha chiesto spiegazioni ma ha creduto unicamente a ciò che aveva davanti: “Al giorno d’oggi la cultura del sospetto la fa da padrone. Sarebbe stato meglio chiedere al nostro personale anziché pensare male. Io sono il primo a usare tecnologie come Facebook e Instagram. Ma così facendo ci si dimentica di avere a che fare con persone, esseri umani con un cuore e due braccia. Se la signora avesse chiesto il prezzo reale dell’abito, la vicenda si sarebbe chiusa subito. Avrebbe capito che il personale stava lavorando e si trovava in un momento di ‘fase down’, di stanchezza. Avrebbe capito che c’è stato solo un errore nel prezzare l’articolo e niente altro”.

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