Pietra Ligure. Prima le spiagge, ora il fiume. Continuano a prestare la loro opera in “lavori socialmente utili” al servizio della città e della comunità i profughi che da qualche settimana sono ospiti di un albergo del ponente di Pietra Ligure.
A fine anno scorso i “richiedenti asilo” che soggiornano nella struttura gestita dalla Fondazione Ceis di Genova (che tra l’altro si sta occupando di seguire gli altri 15 profughi del Sant’Agostino di Loano) avevano ripulito le spiagge del litorale di ponente dai detriti dell’alluvione.
Oggi, invece, gli stessi “richiedenti asilo” si sono occupati di ripulire il Rio Ranzi dai rifiuti. In tutto sono stati raccolti ben otto sacchi di immondizia, tra rifiuti in plastica e altri materiali trasportati dalla corrente o gettati senza troppa noncuranza dai maleducati.
L’arrivo dei profughi in una località costiera e turistica come Pietra Ligure aveva scatenato alcune reazioni: il sindaco Dario Valeriani, che aveva a sua volta ricevuto comunicazione dalla Prefettura sull’ospitalità concessa al gruppo di rifugiati, si era dimostrato scettico sulla presenza dei richiedenti asilo in una cittadina come Pietra Ligure, auspicando l’utilizzo dei profughi in lavori socialmente utili con un programma di integrazione gestito e controllato.
“Ora, con il loro lavoro vogliono in qualche modo essere riconoscenti per l’accoglienza ricevuta. Ciò fa parte del progetto di integrazione che potrà rendere la loro presenza non un problema, ma una risorsa”, diceva qualche giorno fa il primo cittadino pietrese.