Albenga. Contrarietà netta, qualche mugugno, alcuni non sanno rispondere (non ho seguito…non so…), una minoranza, invece, che guarda di buon occhio alle possibili novità: è questa la reazione degli albenganesi sull’ipotesi di privatizzazione dell’ospedale “Santa Maria di Misericordia” di Albenga sulla base di una delibera approvata dalla giunta regionale e che prevede l’ingresso dei privati anche per altri nosocomi liguri come a Cairo Montenotte e Bordighera.
Ma la riorganizzazione ospedaliera che ha in mente la Regione si è già scontrata con le forti critiche di sindaci e organizzazioni sindacali, preoccupati per il mantenimento dei servizi sanitari e dei posti di lavoro nel comparto sanitario. Questa mattina IVG.it si è recata all’ospedale ingauno e ha raccolto le voci della gente.
Per ora da parte dei dipendenti, del personale e degli operatori sanitari poca voglia di parlare e di esprimere direttamente una loro opinione: “Vedremo…Al momento non c’è ancora nulla di certo” qualcuno si è limitato a dire, anche se resta alta la preoccupazione in attesa di decisioni e direttive ufficiali sulla nuova programmazione sanitaria che potrebbe rimescolare le carte per l’ospedale albenganese.
“Tagliano, tagliano e tagliano…E a rimetterci siamo sempre noi cittadini che in questi anni abbiamo già pagato a caro prezzo una situazione difficile della nostra sanità. L’ospedale deve rimanere pubblico e garantire i servizi che offre, l’han fatto nuovo e non l’hanno mai valorizzato a dovere: ora lo vogliono pure privatizzare…Mah, mi sembra una follia che penalizzerà ancora di più il nostro territorio” dice un signore all’uscita del nosocomio.
“E’ giusto in questo ospedale offrire una piccola parte al privato (come il caso dell’ortopedia), ma deve rimanere il controllo pubblico. C’è il rischio di uno smantellamento dei servizi, quando invece si era sempre parlato di un suo potenziamento. Non sono d’accordo con la privatizzazione in toto, i privati convenzionati sì, ma nell’ambito di un ospedale che deve rimanere pubblico, anche a garanzia di tanti cittadini, magari in difficoltà economiche, che qui possono trovare assistenza” afferma un altro albenganese.
“E’ una cosa brutta, speriamo non diventi realtà perché altrimenti sarebbe un disastro…Per ora non è sicura la privatizzazione, sarei contenta che restasse almeno così…” aggiunge un’altra utente del nosocomio albenganese. “Dove andremo a finire?” si chiede un’altra signora in cura all’ospedale. “E chi non ha i soldi come farà?”.
“Lo vogliono privatizzare? Tutto l’ospedale?” si chiedono in molti che non erano a conoscenza del dibattito sulla possibile privatizzazione dell’ospedale di Albenga, con amara sorpresa. Ma non sono mancati i distinguo, anche da chi ha iniziato da poco a lavorare all’interno del “Santa Maria Misericordia”: “Sono da poco qua, difficile pronunciarsi…La speranza è che sia fatta la scelta migliore per il futuro di questo ospedale, la scelta migliore per i cittadini e per quanti operano ogni giorno nella sanità albenganese”.
“Privatizzazione? Perché no…Potrebbe funzionare meglio rispetto al pubblico” dice una ex infermiera ormai in pensione da tempo, che ha lavorato tutta una vita nella sanità pubblica. “Potrebbe essere una nuova opportunità per l’ospedale e per Albenga avere un soggetto sanitario forte”.
“Sono stata dentro gli ospedali pubblici per anni e potrei scrivere un romanzo…” scherza ancora la signora, che però sottolinea: “Reparti e servizi efficienti con prestazioni convenzionate per l’utenza possono rappresentare il futuro per questa struttura e dare anche attrattiva a questo ospedale”.