Vado Ligure. Il commento a caldo di Giampaolo, dopo la vittoria della Sampdoria sulla Roma, è stato: “Il calcio non è una scienza esatta… l’unica cosa cui ti devi aggrappare, è il lavoro quotidiano; il resto è figlio di supposizioni”.
Un assioma, questo, che ha trovato validità anche al Faraggiana, terreno di gioco della capolista Albissola, dove il Vado (privo di Aurelio) ha sconfitto i ceramisti (orfani di Sancinito, Di Leo e Barone), riaprendo, così, i giochi in testa alla classifica, che vede comunque i ragazzi di Monteforte mantenere la leadership, con tre lunghezze di vantaggio sullo stesso Vado e sulla Genova Calcio.
La rete che ha spalancato le porte del successo a Ghigliazza e compagni, è stata messa a segno da Luca Donaggio, centrocampista di talento, classe ’97, a nostro parere tra i migliori giovani dell’intero campionato.
Grazie ai tre punti conquistati, credete – a undici giornate dal termine – di riuscire a ribaltare il pronostico, che vede ancora favorita l’Albissola?
“E’ una vittoria importante – ci dice Donaggio – e che, oltre a darci morale ed entusiasmo, metterà pressione all’ Albissola. Poi è chiaro che non dovremo pensare di essere diventati, all’improvviso, i più forti, perché ogni partita ha una sua storia. In ogni caso, noi siamo ‘carichi’… ci crediamo e daremo il massimo, sino all’ultimo secondo del torneo”.
Alcuni tuoi compagni, tra i più esperti, ritengono che tu abbia le potenzialità per fare il salto di qualità, andando a giocare in categorie superiori… credi sia di buon auspicio per la tua carriera?
“Ringrazio chi lo pensa… da parte mia, lo spero e farò il possibile affinché questo sogno possa avverarsi. Certo sarà difficile, ma nello sport, come nella vita, bisogna porsi dei traguardi e cercare di realizzarli, di modo che, nella peggiore delle ipotesi, si possa avere la coscienza a posto, sapendo di aver dato il meglio”.
Prima di vestire la maglia del Vado, hai avuto importanti esperienze giovanili, con Genoa e Savona… cosa ricordi di quei momenti di vita sportiva?
“Sono stati anni importanti, soprattutto nel Genoa, perché mi hanno fatto crescere anche come persona… Ho giocato con ragazzi che non scorderò mai e due di loro sono arrivati in Serie A e B, come Mandragora (ndr, di proprietà della Juventus) e Panigo (Cesena), di entrambi ho apprezzato il grande carattere e la voglia di arrivare”.
Nel match con l’Albissola, avevi sulle spalle il numero dieci… Portarlo in una società storica come il Vado non è da tutti… sei stato bravo ad onorare una maglia così prestigiosa, segnando un goal… non male…
“E’ stato un caso, perché Aurelio, il titolare della ‘camiseta n° 10’ , non è potuto scendere in campo. Non nego, tuttavia, che mi abbia fatto piacere essere investito di tale onore”.
Andrea Rocca, bomber della Loanesi, tuo grande amico nella vita di tutti i giorni, ha detto di te: “Ci conosciamo da quando siamo nati, siamo grandi amici e tutt’ora ci frequentiamo… Passiamo interi pomeriggi a giocare a carte, risiko a bordo piscina, giri in barca e prelibate mangiate di sushi. Luca è sempre stato bravo a giocare a calcio, ha una tecnica sopraffina, fisico perfetto e un tiro impressionante… Ho visto il suo bel goal con l’ Albissola, sono contento per lui, spero continui così e che possa avere tante simili soddisfazioni… Sono fortunati a Vado ad avere un giovane così in squadra, soprattutto per i diversi ruoli che riesce a ricoprire, (ndr, anche se in tre partite giocate in avanti ha fatto due goal).
Insomma, Luca, tanti bei complimenti…
“Andrea è un vero amico… gli auguro di portare in alto la Loanesi e di continuare a mettere in pratica il nostro rito scaramantico… l’esultanza alla Gallo Belotti”
Simpatico show, che è andato in scena, da parte di entrambi, nelle gare con Albissola e Legino…