Secca replica

L’ex first-lady Usa “vestita” da cameriera, Ciangherotti zittisce il Pd: “Quel meme non è mio, informatevi”

Il forzista rivela: "Immagine diffusa da Dagospia. Perché non vi siete altrettanto indignati quando Obama sganciava le sue bombe?"

michelle obama cameriera

Albenga. “L’onorevole abusivo del PD Franco Vazio, il capogruppo PD in Regione Raffaella Paita e il segretario provinciale PD Fulvio Briano – quelli che, dopo le sberle alle regionali, alle comunali a Savona e al referendum cercano altri trionfi – chiedono le mie dimissioni per aver condiviso sul mio profilo Facebook una fotografia satirica che rappresenta Michelle Obama nei panni della governante di Melania Trump. La cosa involontariamente ridicola è che il trio del PD, forse non troppo esperto di web (basta vedere l’on. Franco Vazio, incapace persino di fare screenshot dello schermo di un cellulare) chieda le dimissioni a me senza sapere che la foto non è mia”.

Con queste parole Eraldo Ciangherotti, consigliere comunale di Forza Italia ad Albenga e consigliere provinciale, si difende dalla pioggia di critiche piovutogli addosso dopo che il politico ingauno ha diffuso, attraverso il proprio account Facebook, l’immagine di Michelle Obama che accoglie Melania Trump in “tenuta” da cameriera.

Un fotomontaggio che, ieri, ha letteralmente scatenato le ire di alcuni politici di sinistra e di semplici cittadini, che hanno ricondiviso il post di Ciangherotti con toni pesantemente critici. L’immagine è stata vista come uno “scherzo” di cattivo gusto, tanto che gli esponenti del Pd di Albenga hanno invocato una “punizione” esemplare: “Chiediamo le sue dimissioni e al suo partito, Forza Italia, di prendere le distanze da quello che consideriamo un grave attacco sessista e razzista”.

Ciangherotti Pd Michelle Obama

Ciangherotti ovviamente non è d’accordo: “L’immagine da tipica famiglia americana ci può pure stare, se si pensa che le due famiglie in campagna elettorale se ne sono suonate di santa ragione, per poi apparire falsamente sorridenti e accondiscendenti, il giorno del cambio della guardia alla Casa Bianca, come nulla mai fosse successo prima. Ma non voglio entrare nel merito della politica Usa, che lascio volentieri a politologi esperti come Vazio, Paita e Briano. Il punto è che quell’immagine non è mia. E non è neppure una ‘vignetta’, come da loro impropriamente definita: è un meme, razza di “piddini” ignoranti, che gira su Internet e sui social sin dal giorno dell’inaugurazione di Trump. È anche pubblicato sul sito Dagospia: ma questi onorevoli del PD, con gli oltre diecimila euro che guadagnano al mese, non possono permettersi un ufficio stampa per evitare queste figuracce?”.

“Cosa faranno adesso Vazio, Paita e Briano, insieme alla onorevole Giacobina, chiederanno anche le dimissioni del direttore di Dagospia Roberto D’Agostino e di tutti coloro che su Facebook hanno condiviso il celebre fotomontaggio? – tuona il forzista – Non mi preoccupa il fatto che questi tre non sappiano il significato delle parole sarcasmo e ironia: meno male che erano tutti Charlie! Non mi importa se quando li incontri per strada, hanno sempre il viso pieno di rughe perché non sanno sorridere, non mi interessa che siano l’emblema del PD che perde, ossessionati stalker dei miei post. La cosa che davvero mi intristisce è che, mentre va a rotoli il Paese governato dal PD prima a sostegno di Monti, poi con i loro pupilli Letta, Renzi, Gentiloni, con la gente che perde il lavoro e non arriva a fine mese, questi perdano un’intera giornata a parlare di quello che condivido sul mio profilo di Facebook”.

“Una cosa è certa – prosegue Ciangherotti – Non ricordo tanta indignazione di Vazio, Paita e Briano, ogni qual volta il loro amico Barack Obama sganciava con i droni le sue bombe democratiche in mezzo mondo e provocava vittime civili in Siria, sterminando famiglie intere con bambini. Cari Franco, Raffaella e Fulvio: ve lo meritate proprio, Trump. Ve ne meritate a centinaia. Perché è proprio per questa doppia e falsa moralità dei democratici della sinistra al caviale, lontana dalla gente e vicina ai salotti, che gli elettori si allontanano per rivolgersi a chi magari non è sempre politicamente corretto, a chi magari dice cose scomode che possono anche non piacere, ma che – su quello potete giurarci – parla sempre chiaro. Proprio l’esatto opposto di ciò che fate voi. Solo che voi ex comunisti ancora non ci siete abituati: si chiama libertà”.

leggi anche
Paita Ciangherotti Michelle Obama
Errore
Post su Michelle Obama, Piana (Lega): “Paita insulta la Lega, ma prende fischi per fiaschi”

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.