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Incendio di Vado, il sindacato Usb dei VVFF: “Riorganizzazione scellerata: ieri in caserma è rimasto solo un telefonista”

Giordano non nasconde la preoccupazione: "In 20 anni che faccio il pompiere non era mai successo. Il passaggio di competenze è stato fatto senza regolamentazione"

Savona. La caserma praticamente deserta ad eccezione di un telefonista che rispondeva alle chiamate effettuate al 115. E’ questo lo scenario che si è materializzato ieri pomeriggio, nel bel mezzo dell’emergenza per l’incendio boschivo tra Vado Ligure e Bergeggi, nella caserma dei vigili del fuoco di Savona. A lanciare l’allarme è Stefano Giordano, coordinatore regionale dell’USB Vigili del Fuoco.

“Ieri la situazione era estremamente critica al comando di Savona visto che erano tutti fuori eccetto un telefonista che rispondeva al 115. E’ qualcosa di unico e tragico: andando a memoria, in 20 anni che faccio il pompiere, non è mai successo” spiega Giordano che aggiunge: “Questa è la dimostrazione che le ristrutturazioni fatte hanno determinato un ribasso di risorse sul territorio che ha estremamente indebolito il corpo”.

Critiche anche verso le ultime novità in tema di anticendio boschivo: “Il passaggio delle competenze degli incendi boschivi ai vigili del fuoco è stata fatta senza la giusta consapevolezza: non si può fare un pacchetto che le trasferisca senza un lavoro di riorganizzazione e formazione” osserva il coordinatore regionale dell’Usb Vigili del fuoco che prosegue: “La Forestale faceva anche un lavoro di prevenzione e monitoraggio, che è stato passato in toto ai vigili del fuoco senza una regolamentazione vera. Brancoliamo nel buio: la situazione è gestita da una base che non conosce le direttive reali del governo e siamo in uno stato confusionale notevole”.

“Ad oggi abbiamo 10 ex forestali in tutta la Liguria, ma ne servirebbero 80. Serve un grosso investimento sulla formazione per come affrontare gli incendi di bosco. I pompieri non seguivano gli incendi boschivi da decenni: manca un pezzo di formazione professionale che i vigili del fuoco non hanno più né come uomini né come mezzi. La classe politica doveva rendersene conto e comunque i dirigenti dei vigili del fuoco hanno accettato a testa bassa. Oggi ne patiamo tutti le conseguenze e, come sempre, soprattutto alla base: basta pensare che durante gli incendi di Genova mi è arrivato un messaggio che diceva: ‘Questa notte abbiamo rischiato di ammazzarci’. Detto da un caposquadra di 50 anni fa impressione…” spiega Giordano.

“Ci siamo sempre opposti con grande forza e soprattutto con grande coraggio, nel non firmare un riordino che nel 2014 ha imposto una ristrettezza economica determinando una riduzione di spesa per quei capitoli che permettono il funzionamento e l’efficacia del soccorso”.

“Riteniamo che la Liguria è un esempio di cattiva gestione politica degli ultimi 40 anni che ha trasformato un patrimonio come quello ligure in un territorio talmente fragile che il cittadino vive una guerra quotidiana di sopravvivenza. Noi non abbiamo bisogno di “convenzioni” che tamponano e cercano di ripulire la coscienza politica. Il cittadino ha il diritto di ricevere un soccorso tecnico urgente in tutte le sue sfaccettature invece di essere abbandonato alle singole convenzioni regionali creando enormi disparità” aggiunge ancora l’esponente sindacale dei VVFF.

“Perché la regione Liguria è costretta a stipulare tre convenzioni per avere un soccorso degno di un paese occidentale considerato la settima potenza mondiale?
Attendiamo che i nostri “politici” ci convochino per prendere coscienza, per costruire un percorso alternativo di assunzioni vere e risorse per i Vigili del Fuoco…non vogliamo ritrovarli a qualche funerale di stato in false lacrime!”.

“Noi come sindacato abbiamo già chiesto un’audizione in consiglio regionale. La Liguria dovrebbe essere monitorata con grande attenzione dalla politica ed è la cartina al tornasole che dimostra le scelte scellerate come quella di piantare pini marittimi su tutta la costa: una vera e propria bomba a orologeria per gli incendi. Dove ci sono i castagni non si verificano” conclude Giordano.

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