Accoglienza

Emergenza profughi, vertice in Prefettura con i sindaci: 270 nuovi arrivi nel savonese

Il prefetto Giorgio Manari: "Nei comuni sotto i due mila abitanti sei migranti, equa diffusione per le altre realtà territoriali"

Savona. 270 nuovi arrivi nel savonese. E’ quanto prospettato dalla Prefettura ai sindaci del savonese nel corso del vertice che si è svolto questa mattina sull’emergenza profughi, con le nuove direttive sull’accoglienza e la possibile ripartizione dei migranti nell’ambito del programma stabilito a livello provinciale.

Nel corso dell’incontro il prefetto ha esposto le nuove linee guida in materia di gestione dell’accoglienza emanate dal Ministero dell’Interno. “Un maggiore impulso ai sindaci per aprirsi al programma e alla progettualità dello SPRAR (il sistema istituzionale ideato per gli immigrati e i richiedenti asilo) e dovrà essere favorita l’apertura da parte dei comuni di strutture inserite nel circuito del programma ministeriale: le amministrazioni comunali che ospiteranno i servizi SPRAR saranno salvaguardati in tutto o in parte, dalla presenza di altre strutture di accoglienza sul loro territorio”.

“E poi sviluppare iniziative di accoglienza anche per i comuni sotto i due mila abitanti che potranno ospitare fino a sei migranti, mentre il limite per le città metropolitane è dato da una presenza massima di migranti nella percentuale del due per mille rispetto alla popolazione residente: prevista una più marcata perequazione nel programma di accoglienza per le altre realtà amministrative già sollecitate dall’emergenza” ha detto il prefetto di Savona Giorgio Manari.

“Saranno esclusi dal nuovo bando quei comuni che hanno già accolto un alto numero di profughi e che mostrano difficoltà nell’ospitare nuovi migranti, per gli altri prevarrà il concetto di equa diffusione e proporzionalità a seconda della popolazione, spalmando quindi su tutto il territorio provinciale l’arrivo dei nuovi richiedenti asilo e garantendo quindi il minor impatto possibile, con percentuali più basse ripartite fra tutti i comuni”.

Quanto al clima istituzionale sulla politica di accoglienza dei profughi il prefetto savonese è ottimista: “Ho visto collaborazione e attenzione da parte dei sindaci per affrontare assieme la situazione, trovando le soluzioni migliori. E’ chiaro che qualcuno possa storcere il naso rispetto all’emergenza in atto, tuttavia ho riscontrato da parte una maggiore accettazione del problema e una propensione più attenta all’accoglienza, coinvolgendo i privati, le associazioni e le strutture del territorio” ha concluso il prefetto savonese.

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