Accesso

Assistenza non sanitaria, in ospedale solo gli operatori delle ditte autorizzate da Asl

L'Asl2 savonese ha deciso di rivedere il regolamento che consente l'accesso ai "badanti" dei ricoverati

camice giallo (NON usare generico ma solo se si parla di Casper)

Savona. Solo “badanti registrati” nelle corsie degli ospedali savonesi. Nelle scorse settimane l’Asl2 ha approvato un nuovo regolamento che disciplina in maniera più rigida “l’accesso e la permanenza di figure professionali non dipendenti dall’Azienda Sanitaria per l’assistenza non sanitaria aggiuntiva ai degenti”, cioè i cosiddetti “badanti”.

L’assistenza al paziente ricoverato in ospedale, soprattutto se non autosufficiente, consente (qualora lo si desideri) la presenza accanto al degente di un familiare o di una persona di fiducia addetta alla sua assistenza. L’assistenza non sanitaria aggiuntiva è l’insieme di tutte quelle attività prestate al degente al fine di fornire compagnia, supporto psicologico, affettivo e relazionale, manifestazioni di grande importanza in un momento così delicato come quello della malattia.

L’Asl2 savonese da diversi anni riconosce e valorizza questi contatti regolamentando l’assistenza non sanitaria, al fine di tutelare i pazienti e le loro famiglie e rendere il più trasparente possibile il servizio. L’Azienda distingue due tipologie: assistenza non sanitaria aggiuntiva a titolo gratuito, espletata da familiari, parenti, persone di fiducia, associazioni di volontariato; assistenza non sanitaria aggiuntiva a titolo oneroso, espletata da cooperative e società iscritte in apposito elenco, aggiornato periodicamente.

Il nuovo regolamento approvato poco tempo fa dall’Asl2 savonese prevede che d’ora in poi gli unici assistenti non infermieristici che potranno accedere liberamente agli ospedali savonesi (il Santa Corona di Pietra Ligure, il San Paolo di Savona, il Santa Maria di Misericordia di Albenga, il San Giuseppe di Cairo e il Ruffini di Finale Ligure) saranno quelli dipendenti dalle sei aziende riconosciute e autorizzate dalla stessa Azienda Sanitaria.

Questa iniziativa ha diversi obiettivi, come sviluppare, integrare e valorizzare le risorse disponibili anche esterne all’Azienda nell’ottica di equità e trasparenza; offrire un supporto alle famiglie che non sono in grado di affrontare autonomamente la condizione di disagio arrecata dal ricovero e che intendono avvalersi dell’aiuto di assistenti private; istituire un elenco comprensivo di recapiti e tariffe che possa essere facilmente consultato nei diversi e vari reparti dal ricoverato e dalle famiglie.

E’ quindi previsto che chi non può assistere personalmente un familiare, possa rivolgersi ad una delle ditte autorizzate che ne hanno fatto richiesta, il cui elenco è disponibile presso le strutture di degenza o sul sito aziendale. Ad oggi sono state autorizzate sei ditte, alle quali sono stati richiesti alcuni documenti, tra i quali l’iscrizione alla Camera di Commercio, il certificato antimafia, le polizze assicurative di responsabilità civile e di infortunio e la tariffa oraria, a garanzia di serietà, correttezza e trasparenza.

Le ditte sono “Assistenza Ponente”, Cooperarci, “I Girasoli”, “Sole Assistenza, “Umana Assistenza” e “Casper di Evergreen”. Il personale delle ditte autorizzate deve essere riconoscibile con apposito cartellino e camice giallo ed è tenuto al rispetto di specifiche norme comportamentali a tutela del paziente e degli altri degenti.

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