Che burla!

Albenga, errore nel dépliant di promozione turistica. Minoranza: “Ecco l’interesse del Comune per la cultura”

Dopo la polemica sul polo museale ecco l'ironia della minoranza sul nome di un palazzo storico del Comune

depliant minoranza albenga

Albenga. “Sono davvero originali, in materia di arte e cultura, questi amministratori comunali. Mentre il sindaco Giorgio Cangiano e l’assessore Alberto Passino effettuano un sopralluogo con Fondazione, Istituto Studi Liguri e Soprintendenza archeologica, per dare seguito a quanto stabilito nel tavolo tecnico del 18 gennaio a Genova, a noi non sfugge la novità dell’assessorato a turismo e cultura della città: un dépliant, ancora fresco di stampa, per promuove probabilmente un nuovo prodotto della piana, la “Pelosa Cepolla”. Questa è la dimostrazione di quanto questa Amministrazione tenga alla cultura sul territorio: così tanto da neppure chiamare i palazzi storici con il giusto nome. Perché, dopo il carciofo spinoso, l’asparago violetto, la zucchina trombetta e il cuore di bue, al nostro Alberto Passino è garbato di promuovere, tra i gioielli di Albenga, lo storico palazzo del Comune ereditato dal dottor Nicolari con la dicitura appunto di “Pelosa cepolla”. Lo affermano i consiglieri di minoranza ad Albenga Eraldo Ciangherotti, Massimiliano Nucera e Cristina Porro, che deridono l’amministrazione comunale per il nuovo depliant

“E chissenefrega se i turisti e i residenti possono ridere alle spalle del Comune. Un po’ di rispetto, per cortesia. L’assessore Passino – che per incompetenza quasi fa rimpiangere il suo predecessore, vice sindaco Tomatis – anziché dispensare lezioni di cultura e turismo, prima di disprezzare iniziative del passato, si ricordi che la sua principale manifestazione, il Palio dei Rioni, l’ha ereditata e l’ha mantenuta così com’era, alla faccia dell’innovazione e dei cambiamenti”.

“Il nostro unico interesse è che l’offerta culturale di Albenga, che doverebbe trainare l’economia della nostra città, sia la migliore possibile. I cittadini si pongano il quesito: la cultura, ad Albenga, oggi funziona meglio che in passato? La nostra risposta è un secco NO. Prendiamo atto che nelle ultime ore è stato inventato un nuovo metodo a prova di anticorruzione, nella valutazione di opportunità di un bando pubblico. Se una gara pubblica per la gestione dei musei non piace ad alcuni diretti interessati che dovrebbero parteciparvi, pare che l’assessore Passino e il sindaco Cangiano, in barba a tutte le norme di trasparenza, invitino al tavolo delle istituzioni con il Ministero dei beni culturali, chi da quella gara potrebbe essere in qualche modo escluso per un’offerta inadeguata rispetto alle altre” aggiungono ancora gli esponenti dell’opposizione ingauna.

“Ci rifiutiamo di credere che ciò sia vero, dal momento che il sindaco è un uomo di legge. Perché sarebbe una procedura che, per la poca trasparenza e l’eccessivo imbarazzo, lasciamo agli onori dell’Amministrazione comunale del Pd, come le tante cene culturali a cui partecipano i vari consiglieri della maggioranza per concordare e sposare, tra fave e salame, gli interessi di un privato piuttosto che l’altro. Anziché litigare con l’opposizione, Passino pensi a fare il bene della Città, a promuovere il turismo e la cultura. Magari senza errori nei depliant, perché farci ridere dietro con scivoloni grossolani come “Pelosa Cipolla” non aiuta” concludono Ciangherotti, Porro e Nucera.

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