Pentito e dispiaciuto

Studente 19enne arrestato dopo un controllo antidroga a scuola: in aula nega attività di spaccio

Il giovane, che aveva 70 grammi di marijuana, è apparso molto dispiaciuto anche per il disagio causato ai famigliari: dopo la convalida di arresto è tornato libero

tribunale Savona aula
Foto d'archivio

Savona. Si è assunto le sue responsabilità in merito alla detenzione dello stupefacente, 70 grammi di marijuana, ma ha negato con decisione che fosse finalizzata ad un’attività di spaccio. Questa mattina davanti al giudice Emilio Fois è comparso lo studente diciannovenne, R.D., arrestato ieri dopo un controllo coi cani antidroga effettuato dai carabinieri all’interno del Liceo Scientifico “Orazio Grassi” di Savona.

Nel corso dell’udienza di convalida (celebrata a porte chiuse dato che si tratta di un procedimento che si svolge in camera di consiglio), il ragazzo, assistito dall’avvocato Emi Roseo, si è detto molto dispiaciuto di quanto successo ed ha riconosciuto i propri errori. Il giudice, dopo averlo ascoltato, ha convalidato l’arresto, ma ha rimesso in libertà lo studente senza applicare nessuna misura cautelare (il pm aveva chiesto l’obbligo di presentazione per tre volte a settimana). Vista la richiesta di termini a difesa avanzata dal legale di R.D., il processo è stato rinviato al prossimo 21 dicembre.

Ad aspettare l’esito dell’udienza fuori dall’aula di palazzo di giustizia, tra l’altro, c’erano anche un gruppetto di compagni di scuola e amici del diciannovenne che non lo hanno voluto lasciare solo ad affrontare questo momento difficile. I ragazzi, tutti visibilmente colpiti dall’accaduto, hanno atteso la fine del processo senza mai smettere di guardare attraverso il vetro quello che stava succedendo in aula.

“Certamente ha capito le conseguenze, che sono gravi, di quello che ha fatto, ma anche i disagi che questi avvenimenti infliggono ai famigliari. Ha chiesto di fare dichiarazioni spontanee dopo aver risposto alle domande del giudice proprio per esternare il suo dispiacere e per riconoscere i propri errori. In particolare si è dispiaciuto proprio per il dolore causato alla sua famiglia” ha precisato l’avvocato Roseo.

“E’ un bravo studente come testimoniano i suoi voti, ma anche il fatto che non ha mai avuto provvedimenti disciplinari dalla scuola. E’ positivo anche vedere come la vicenda abbia colpito i suoi compagni che hanno dimostrato un atteggiamento solidale: significa che l’ambiente scolastico è coeso e solidale. I suoi amici hanno partecipato e gli sono stati vicini in questo momento” ha concluso il difensore del ragazzo.

I guai per R.D. erano iniziati ieri mattina quando a scuola si sono presentati i militari del nucleo operativo radiomobile della compagnia di Savona e le unità cinofile di Villanova d’Albenga che, in accordo con la dirigenza scolastica e il provveditorato agli studi, hanno effettuato una serie di controlli mirati a contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti all’interno degli istituti scolastici della città.

Quando i carabinieri sono entrati nella classe del diciannovenne il cane antidroga ha puntato dritto su di lui. A quel punto gli uomini dell’Arma hanno controllato lo studente ed il suo zaino, ma senza trovare nessuna traccia di sostanze stupefacenti. Anche i controlli nei bagni e nei corridoi della scuola hanno dato esito negativo, ma visto che il cane continuava a “fiutare” qualcosa, i militari hanno deciso di procedere con una perquisizione domiciliare. Intuizione che si era rivelata corretta: proprio nella camera dello studente infatti erano nascosti 70 grammi di marijuana e tutto il kit per trattare le foglie di cannabis.

Così per lo studente erano scattate le manette con l’accusa di dentenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

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