Passata

Savona, il consiglio comunale approva l’introduzione della tassa di soggiorno

La città della Torretta è il primo comune della provincia di Savona a far pagare ai turisti ogni giornata di soggiorno sul territorio

albergo chiavi

Savona. Il Comune di Savona è il primo della nostra provincia ad aver introdotto la tassa di soggiorno, la “gabella” che saranno tenuti a pagare tutti i turisti che soggiorneranno sul territorio della città della Torretta.

A deciderlo è stato il consiglio comunale, che oggi ha discusso e approvato l’introduzione della nuova tariffa al fine di ripianare le ben note “voragini” di bilancio. In particolare, la pratica è passata coi voti favorevoli della maggioranza (ed esclusione di Ciccarrelli e Ghiso che si sono astenuti) e di Ravera, Pongiglione e dei consiglieri del M5S. Contrario il gruppo Pd e Addis.

Scendendo nel dettaglio, ecco le cifre della tassa di soggiorno per il 2017. Chi soggiornerà in un albergo a 5 o 4 stelle pagherà 2 euro a persona per ciascuna notte di soggiorno; chi starà in un albergo a 3 stelle pagherà 1.50 euro. Chi starà in un albergo a 2 stelle, in agriturismo e in un B&B di prima classe pagherà 1.30 euro. Chi starà in un albergo a una stella, in un B&B di seconda e terza classe e in qualsiasi altra struttura ricettiva, compresi gli appartamenti ammobiliati ad uso turistico gestiti in forma non imprenditoriale, pagherà un euro a notte per persona.

Invece, in caso di roulotte o camper a due posti presenti in un camping per più di 60 giorni, si pagheranno 10 euro forfettari. Se la roulotte o il camper è a quattro o più posti, il costo sale a 20 euro forfettari. Invece, in caso di roulotte o camper a due posti presenti in un camping per più di 180 giorni, si pagheranno 30 euro forfettari. Se la roulotte o il camper è a 4 o più posti, il costo è di 40 euro forfettari.

Le tariffe sono in vigore dal primo gennaio. Solo per quest’anno, tutte le strutture ricettive saranno esentate dal pagamento dell’imposta di soggiorno dovuta per i pernottamenti nel mese di gennaio e beneficeranno della riduzione del 25 per cento, cumulabile con eventuali altre riduzioni, dell’imposta dovuta per i pernottamenti effettuati nei mesi di febbraio.

A nulla, dunque, sono valse le proteste di albergatori, proprietari di strutture ricettive e associazioni di categorie che oggi si sono radunati davanti a Palazzo Sisto per dire no all’arrivo della nuova imposta: “Gli imprenditori pagano già le tasse, non vogliono farle pagare al turista”, hanno detto.

“Quella di Savona è davvero una situazione paradossale: per noi resta assurdo che i consumatori sostengano l’economia con una nuova tassa, che in questo caso non servirà certo per la promozione turistica. Se il bilancio comunale è in certe condizioni non è certo colpa dei turisti e non possiamo rimetterci noi albergatori. Già noi imprenditori paghiamo tante tasse, farle pagare anche ai nostri clienti è davvero senza senso” aveva detto il presidente provinciale dell’UPA Angelo Berlangieri.

“La tassa di soggiorno serve solo per fare cassa, riempire buchi e saldare debiti: non può essere così. Questa imposta inciderà non solo sul tessuto turistico ma anche su quello commerciale, specie in un momento di crisi come questo. Ora non bisogna tartassare ma lasciare più spazio alle imprese per lavorare meglio” afferma Andrea Valle, presidente provinciale di Federalberghi.

E sui campeggi l’incidenza della tassa potrebbe farsi sentire maggiormente rispetto ad altre strutture ricettive: “Con il Comune volevamo trovare un accordo per rendere minimale la tassazione sul turista, ma non abbiamo ancora trovato riscontri. La tassa di soggiorno può far decidere al turista di spostarsi altrove e questo non possiamo permettercelo, considerando che sulle scelte di destinazione turistica fondamentale resta ancora il costo complessivo della vacanza” sottolineava il presidente Faita Liguria Barbara Bugini.

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