Commenti a caldo

Referendum, le reazioni nel savonese: esulta il fronte del No

Le voci dei protagonisti locali della politica

referendum bruzzone esulta

Provincia. Da una parte esultanza per la fine della presidenza di Matteo Renzi, entusiasmo e fiducia per il futuro; dall’altra apprezzamento per l’ultimo discorso del presidente del consiglio e la sensazione di aver perso un’altra occasione. Questi i due sentimenti contrastanti che dominano in queste ore la scena politica savonese, tra vincitori e sconfitti. Di seguito le reazioni degli esponenti locali dei vari partiti.

Paolo Ripamonti (segretario provinciale Lega Nord): “Renzi si è dimesso, la sconfitta referendaria ha sancito la fine del suo governo. Il popolo chiamato ha risposto con un sonoro vattene! Ora mi auguro che si voti in fretta e si ritorni dagli italiani per fargli scegliere il loro presidente del consiglio. Il voto regala ai governi di regione e del comune di Savona una spinta in più, che le strade intraprese sono buone. La cozzaglia formatasi su questo referendum ha battuto sonoramente il PD di Renzi Boschi e Verdini… ora elezioni a maggio e che vinca il migliore. Noi ci siamo! Chiudo ringraziando i militanti e i sostenitori della Lega che come sempre hanno dimostrato attaccamento e impegno per supportare le nostre idee e il nostro capitano! Grazie a ognuno di voi! Orgoglioso di essere il segretario provinciale di questa meravigliosa famiglia”.

Ilaria Caprioglio (sindaco di Savona): “Ha vinto il NO! Sono soddisfatta di questo risultato. Era una brutta riforma, sbagliata nel merito e nel metodo, e i cittadini lo hanno capito. È stata una grande prova di democrazia. Gli elettori hanno dato un segnale forte nei riguardi non solo della riforma, ma anche del Governo Renzi. Ora occorre rimboccarsi le maniche e lavorare tutti insieme per cambiare questo Paese, ma con un cambiamento serio e concreto, non a colpi di slogan e di promesse elettorali”.

Andrea Melis (consigliere regionale M5S): “Il risultato è ormai evidente, il corpo elettorale si è espresso. Un NO chiaro, che non lascia spazio a interpretazioni. Renzi ha dichiarato apertamente la sconfitta e domani si recherà al Quirinale per rassegnare le dimissioni. La Costituzione ancora una volta diventa roccaforte di salvaguardia delle ‘regole del gioco’, conferma che non è quello il problema del paese ne tantomeno il punto in cui agire. A questo punto Mattarella non può, a mio avviso, evitare le elezioni anticipate nella prossima primavera. Da domani ad allora diventa determinante sia la legge elettorale che individuare nei pochi prossimi mesi come affrontare le scadenze improrogabili. Ora abbiamo ancora più responsabilità ma sono convinto che possiamo dare una svolta netta, vera, al paese. Coraggio”.

Matteo Mantero (parlamentare M5S): “Abbiamo appena appreso dell’annuncio di Renzi, che domani presenterà le dimissioni. Era l’unica cosa che poteva fare. Ha tenuto il Parlamento impegnato per due anni in una riforma fatta male e non per i cittadini, ma questi lo hanno capito e con un vero e proprio tsunami gli hanno detto che la Costituzione non si tocca in questa maniera. Può essere modificata, ma in una maniera congrua… questa riforma era assolutamente da rigettare. E ovviamente un governo che ha fatto solo questo per due anni, e ha fatto tre mesi di campagna elettorale solo su questo rischiando di dividerlo in due, non poteva che concludere che il suo mandato è stato tempo perso e quindi dimettersi. Ora speriamo che Mattarella accetti le dimissioni e poi vedremo di ripartire. Questa altissima affluenza alle urne e questa unione in difesa della Costituzione è un segnale fortissimo che ci permetterà di ripartire alla grande, esattamente come è accaduto 70 anni fa dopo il referendum tra monarchia e repubblica. Oggi come allora abbiamo dimostrato di essere uniti e di aver voglia di ripartire e andare avanti”.

Nino Miceli (Pd): “Comunque il ragazzo (Matteo Renzi, ndr) quando perde da il meglio di sé… la stoffa è quella del leader e a galleggiare non ci resta… in primavera si vota e ne vedremo ancora delle belle”.

Marco Scajola (assessore regionale Forza Italia): “Ha vinto l’Italia! Ha vinto la Liguria! Ha vinto la Liberta’! Ha vinto il popolo, che vuole essere considerato con più rispetto dalla politica, quel popolo che chiede riforme vere per il bene di tutti! Grazie a tutti gli amici per il grande lavoro fatto insieme in queste settimane”.

Angelo Vaccarezza (consigliere regionale Forza Italia): “Caro Matteo, volevi un Si, gli italiani invece Ti hanno rifilato un Ciao, ma mica un Ciao normale, proprio un Ciaone…”.

Sergio Lugaro (Savona Arancione): “Costituzione salva. Ma a Savona? Come auspicavo e, come da tempo già previsto, almeno da me, ha vinto il NO. Ma i risultati di Savona incuriosiscono e per questo nn posso che congratularmi con il PD è soprattutto con l’ala renziana. I numeri parlano di schiacciante sconfitta politica. Vero. Ma leggiamo un po’ meglio quelli di Savona. Al voto rispetto alle comunali 2016, 3302 persone in piu’ (31441 rispetto ai 34743 di oggi). Lo schieramento del No che alle comunali era contro il PD e alleati ha preso 20720 voti rispetto ai 20558 delle comunali (saldo attivo di n. 162 voti). Il PD è chi ha creduto nel si ha ottenuto 13738 voti rispetto ai 9601 delle comunali (saldo attivo di n. 4137 voti pari all’ 11.4% dei votanti). Insomma il partito della nazione ha perso un’altra volta ma spero di aver reso loro, qui a savona, la sconfitta meno amara”.

Eraldo Ciangherotti (Forza Italia, Albenga): “Una sberla. Un secco NO a questo Governo e alla sua maggioranza. Dagli italiani (e dagli albenganesi ancora di più) un segnale chiarissimo: dimissioni subito del Presidente del Consiglio Matteo Renzi e di coloro che, come Franco Vazio (parlamentare abusivo), lo hanno appoggiato in questa missione suicida, a danno del Paese. A casa!”.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.