Lettera al direttore

Valutazioni

Referendum, il circolo del Pd di Finale Ligure analizza i risultati

Il voto di Domenica 4 Dicembre ha consegnato ai sostenitori del SI’ una netta sconfitta: 40 a 60, ma è necessario cercare di fare chiarezza subito e nel merito, così come ha fatto in modo coerente ed inusuale per il nostro paese, con un discorso di alto profilo, il Segretario Matteo Renzi a poco più di un’ora dalla chiusura delle urne riconoscendo l’ampia sconfitta e consegnando le sue immediate dimissioni da Presidente del Consiglio.

Il PD (o meglio una parte del PD) ed il suo Segretario hanno affrontato le urne praticamente soli contro tutto lo schieramento politico e le parti sociali: in questi termini il 40% è un risultato notevole da cui ripartire in vista delle prossime elezioni politiche.

Per sperare di risultare vincitori sarà doveroso riconoscere alcuni errori che ci hanno condotto a questo risultato: la personalizzazione dello scontro, che ha favorito la coalizione di tutti gli avversari politici a discapito delle valutazioni di merito sulla riforma, e la incapacità di parlare per tempo e con adeguati provvedimenti governativi alle fasce più deboli della popolazione: i giovani disoccupati o precari, le periferie disagiate, il Sud in perenne emergenza lavorativa e frontiera della immigrazione extra comunitaria.

I riconoscimenti economici a gruppi specifici, pur essendo utili, vengono interpretati in termini di “regalia” a scopo di sostegno elettorale, ma in realtà moltissimi di coloro che ricevono gli 80 € in busta hanno votato NO.

Per vincere la prossima sfida il nostro partito dovrà quindi riproporsi con attenzione e valori adeguati a quella parte di popolazione che prima ci votava ed ora ci ha voltato le spalle pensando che il populismo di Lega e M5S possa fare per loro di più e meglio di noi, senza allo stesso tempo perdere la possibilità di mantenere i voti di nuove categorie sociali, normalmente ricomprese nel bacino di voti del centrodestra, che hanno sostenuto le idee riformatrici portate avanti dal Presidente del Consiglio, anche in questa votazione.

Per far apprezzare il valore delle nostre proposte sarà necessario un maggiore e migliore utilizzo dei “social media”, ma sarà altresì importante rivalutare le potenzialità dei Circoli territoriali, potente mezzo di penetrazione in tutti gli strati della popolazione: a questo scopo gli iscritti ed i dirigenti locali sono a disposizione per essere “utilizzati” e non “usati”.

Dopo l’analisi politica sul voto non possiamo trattenere l’amarezza suscitata dal comportamento degli esponenti del nostro partito, autorevoli o meno, che hanno ritenuto di votare NO.

Avremmo potuto accettare una scelta personale ideologica nel merito della riforma, ma non possiamo accettare che si siano fondati comitati del PD per il NO, che alcuni dirigenti dopo avere a più riprese votato SI’ in Parlamento, siano passati al NO adducendo ragioni relative al “combinato disposto” riforma costituzionale / legge elettorale e soprattutto subito dopo la chiusura dei seggi si sia apertamente festeggiato in TV, con dichiarazioni ai media, con sorrisi ed evidente soddisfazione l’evento della caduta del Governo, retto quasi totalmente e con risultati concreti dal nostro Partito e dal nostro Segretario come Presidente.

Le idee diverse si confrontano all’interno del Partito e le controversie si risolvono nei congressi.
Giusto perché si sappia in questo Circolo sono presenti, lavorano insieme, hanno votato ed hanno fatto votare SI’ persone provenienti dal PCI, dalla DC, Margherita, DS e nativi PD. Giudicate voi se l’esempio deve venire dal basso o dall’alto.

Invitiamo quindi il Segretario Renzi a non mollare e ci schieriamo convintamente al suo fianco.

Il Circolo PD Finalese
Il Circolo “finalese” del PD

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.