Ancora in due

Polemica sulla chiusura della piscina del Prolungamento, sul “ring” anche Battaglia e Vaccarezza

L'ex candidato sindaco del Pd e il capogruppo di Forza Italia in Regione danno manforte ai contendenti Martino e Scaramuzza

Piscina comunale

Savona. Non accenna a placarsi la querelle sulla chiusura della piscina del Prolungamento di Savona tra l’ex assessore allo sport Luca Martino e il suo successore Maurizio Scaramuzza.

Dopo la “scazzottata” iniziale tra il passato e il presente delegato allo sport di Palazzo Sisto, ecco che Martino sferra un nuovo colpo ribattendo alle dichiarazioni di Scaramuzza, che aveva invitato il suo “collega” a tacere e aveva esposto le ragioni che hanno portato l’amministrazione del sindaco Caprioglio a chiudere “la vecchia”.

“Dispiace constatare che oltre che palesemente inadeguato al ruolo il signor Scaramuzza è anche debole di nervi – dice Martino – La sequenza di insulti in cui si è prodotto, insieme a un po di leoni da tastiera amici suoi, qualificano lui e il suo giro di squadristi del web. Gli farò comunque omaggio di un libricino che riepiloga gli interventi sugli impianti sportivi fatti a Savona negli ultimi dieci anni, che hanno restituito a questa città la migliore impiantistica sportiva della Liguria. Quando questa giunta avrà fatto un decimo di ciò che ha realizzato l’amministrazione di centrosinistra per lo sport il signor Scaramuzza mi citofoni”.

“Per il momento hanno chiuso un impianto storico, la piscina di Trento e Trieste. Non c’è dubbio che quella piscina sia un impianto vetusto la cui chiusura era prevista in prospettiva. Ma ciò doveva avvenire contestualmente alla realizzazione del secondo lotto della piscina Zanelli, opera per la quale l’attuale amministrazione si è trovata le risorse già accantonate e disponibili quasi per intero. Sulla parte non finanziata c’è sempre stata la disponibilità della società che gestisce la piscina di intervenire,come già era peraltro avvenuto nella realizzazione del primo lotto. L’attuale amministrazione ha invece deciso di sottrarre quello risorse, scelta che l’assessore allo sport rivendica con orgoglio in un impeto di masochismo. Quindi la nuova vasca da 25 metri non si farà e l’offerta sportiva per i cittadini savonesi prima che per le singole società viene drasticamente ridotta”.

“Sulla litania per cui sono scelte obbligate dalla situazione finanziaria non è il caso di soffermarsi qui, è un tentativo ogni giorno più inconsistente di giustificare la propria incapacità. La realtà non è quella, ma se lo fosse gli attuali amministratori lasciassero il campo ad un commissario. Farebbe lo stesso lavoro e la città risparmierebbe un po di denaro”.

E nella querelle interviene anche l’ex candidato sindaco del Pd Cristina Battaglia, che sempre via social-network scrive: “L’assessore Scaramuzza interviene sulla questione della chiusura della piscina di via Trento e Trieste e con grande senso istituzionale lancia l’hashtag #citofonaremartino vantandosi (che per un assessore allo sport è quantomeno surreale) di aver eliminato risorse già stanziate per la costruzione il secondo lotto della piscina Zanelli. Mi tocca ricordare a Scaramuzza che il Comune di Savona gli paga uno stipendio da assessore (a quanto risulta dalle dichiarazioni dei redditi recentemente pubblicate sul sito del Comune ben maggiore di quanto guadagnasse nel suo precedente lavoro) con delega allo sport e quindi il citofono che suona sarà, per un po’ di tempo, il suo”.

“Adesso che Scaramuzza ci ha fornito la sua garbata ed ecumenica analisi delle responsabilità, dovrebbe fare un passo avanti e spiegarci quali saranno le conseguenze di questa scelta e come si intenda far fronte al fatto che Savona ha e avrà una piscina in meno. Non troviamo traccia di tutto ciò nei documenti ufficiali. Il Piano di riequilibrio, approvato dalla giunta il 9 novembre scorso, derubrica la questione della chiusura della piscina di Via Trento e Trieste, alla voce ‘Razionalizzazione della spesa’. Cito testualmente: ‘Si prevede inoltre la chiusura del più vecchio dei due impianti natatori comunali, con un risparmio annuo di circa 187.537,14 euro e la rinegoziazione della piscina Zanelli per ulteriori risparmi di spesa’. Tutto qui”.

“La domanda è: quali conseguenze avrà la chiusura della piscina in termini di riorganizzazione/riduzione delle attività (corsi, agonismo, manifestazioni sportive e soprattutto libera balneazione)? E quali conseguenze avrà la scelta di aver eliminato le risorse già stanziate per la realizzazione del secondo lotto della Piscina Zanelli? (il fatto che a realizzarla, come lui dice, non sarà il Comune di Savona ma un privato non si capisce come sia garanzia di maggiore e piena fruibilità da parte dei cittadini savonesi). Attendiamo con ansia le risposte sul futuro dello sport a Savona. Il passato lo conosciamo: la piscina di via Trento e Trieste era aperta e il secondo lotto della Zanelli finanziato”.

A dare manforte a Scaramuzza è invece il capogruppo di Forza Italia in Regione Angelo Vaccarezza, che ironicamente afferma: “Leggere le polemiche di queste ore sulla chiusura della piscina del Prolungamento non può non far nascere un’amara riflessione. Ma perché l’ex assessore Martino non si limita a chiedere scusa invece di attaccare? Sentire Martino lamentarsi di come governa la giunta Caprioglio, è come sentire Nerone che si lamenta per la puzza di fumo. Se fossi nel mio amico Maurizio direi a Luca che purtroppo questi non sono problemi nati oggi, sono ‘derivati’ dalla precedente gestione”.

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