Finale L. Un esposto alla Corte dei Conti e uno alla Procura della Repubblica. Sono quelli presentati dal Movimento Difesa Consumatore di Finale Ligure per la vicenda della sanzione da 13 mila euro inflitta al Comune finalese per la mancata assunzione di un agente della polizia urbana.
Il Movimento Difesa del Consumatore, attraverso il suo presidente Giorgio Brondi, dopo la notizia di quanto accaduto ha scelto di rivolgersi alla magistratura per fare luce sulla vicenda.
Tutto ruota intorno alla causa sull’assunzione di un agente di polizia municipale a tempo determinato per più di 36 mesi (quindi ben oltre i limiti per i contratti “stagionali” previsti dalla legge): il giudice che condanna l’amministrazione comunale a versare un risarcimento di circa 10 mila euro (più altri 3 mila di spese legali).
La questione è piuttosto semplice: l’agente è stato assunto come stagionale con un contratto a tempo determinato. Nel corso del tempo, il suo contratto è stato più volte prorogato. In tutto, il vigile è stato in forza al comando per 36 mesi. La normativa stabilisce che le aziende che prolungano i contratti a tempo determinato per più di tre anni sono poi obbligate ad assumere il dipendente stesso con un contratto a tempo indeterminato. Nelle pubbliche amministrazioni, però, questo non accade in quanto i posti di lavoro in ambito pubblico possono essere assegnati solo tramite concorso. Pur prendendo atto di questo elemento, il giudice ha stabilito che il Comune dovrà versare all’agente un risarcimento (quantificato appunto in 10 mila euro circa) per un “indebito prolungamento del periodo di lavoro”, come spiegato sinteticamente dall’assessore al bilancio.