Risposta

Cairo, i firmatari dell’esposto sull’acqua a Briano: “Nessuna accusa, ma è necessario fare chiarezza”

"E' necessario che vengano fatte indagini che abbiano l'unico scopo di accertare eventuali condotte penalmente rilevanti"

Cairo emergenza Acqua riparazioni

Cairo Montenotte. Non si è fatta attendere la replica del comitato di 29 cittadini cairesi che ha intenzione di presentare un esposto per i 10 giorni senza acqua potabile a seguito dell’alluvione dello scorso 24 novembre alle dichiarazioni rilasciate ieri dal sindaco Fulvio Briano.

Il servizio è stato ripristinato progressivamente tra il 2 ed il 5 dicembre, dopo giorni di febbrile lavoro da parte dei tecnici. i disagi, però, sono stati importanti: e così alcuni residenti (23 di Cairo, 3 di Ferrania e altre 4 persone residenti altrove che però hanno a Cairo il domicilio o un’attività commerciale) hanno deciso di rivolgersi ad un legale per ottenere un risarcimento danni e un’indagine sull’operato del sindaco Briano. L’esposto, che come detto dovrebbe essere presentato martedì al termine della raccolta materiale delle firme, chiede alla Procura “di valutare la condotta del sindaco, al fine di valutare se, a fronte di una situazione potenzialmente pregiudizievole per la salute pubblica, ha adottato i necessari provvedimenti contenibili ed urgenti volti ad eliminare il rischio del superamento dei parametri stabiliti dalla legislazione speciale in materia”.

Una richiesta che ha lasciato Briano di stucco: il primo cittadino, infatti, ritiene di non aver davvero nulla da rimproverarsi. “Pensare a una mia responsabilità è semplicemente vergognoso – tuona – Siamo comunque a disposizione di chiunque voglia chiarimenti a riguardo ma questa volta si sappia che non mi limiterò a stare a guardare”.

Anche perché, secondo Briano, le ragioni “reali” dell’esposto sarebbero da ricercare altrove: “Le elezioni a Cairo si avvicinano – ricorda – ed è facile intuire una regia di matrice politica”. Un’insinuazione che, siamo certi, non mancherà di dare il via a nuove polemiche.

Il legale del gruppo, però, ritiene che le cose stiano diversamente: “I cittadini, parti offese di un presunto reato commesso, con la denuncia portano a conoscenza dell’autorità inquirente, i reati che sono stati commessi nei loro confronti. Chiedono, pertanto, di accertare eventuali responsabilità da parte di soggetti che saranno individuati dal pubblico ministero”.

“Con tale atto, i medesimi si limitano quindi ad esporre tali accadimenti (che potrebbero avere rilevanza di natura penale) e chiedono che l’autorità giudiziaria competente voglia procedere a carico di coloro ritenuti responsabili per il reato o reati configurabile nei comportamenti descritti. Non è certamente intenzione dei predetti accusare persone estranee ai fatti, tanto meno il primo cittadino: tuttavia, è doveroso che qualcuno faccia chiarezza sull’intera vicenda, con indagini che abbiano l’unico scopo di accertare eventuali condotte penalmente rilevanti”.

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