Considerazioni

Albenga, la lettera di un ex dipendente Gsl: “Al servizio dei pazienti con umanità e professionalità”

"I dipendenti sono diventati una famiglia: con la chiusura ognuno di noi ha perso la parte di dell'altro, di ognuno dei colleghi"

Gsl di Albenga

Albenga. Una “considerazione prettamente umana, con i limiti che da essa possono derivare”. E’ quella espressa in una lettera da un ex dipendente di Gsl, l’azienda privata che fino a qualche mese fa gestiva il reparto di ortopedia dell’ospedale Santa Maria di Misericordia di Albenga.

Tale “considerazione” arriva “a qualche mese dalla nota vicenda della chiusura del reparto di ortopedia convenzionato all’interno dell’ospedale di Albenga e in previsione di una auspicabile aggiudicazione del bando regionale per la sua riapertura”. Soprattutto, arriva alla vigilia della decisione della commissione regionale sulla “anomalia” riguardante l’offerta che è risultata prima in graduatoria.

La riflessione dell’ex dipendente riguarda “un aspetto forse poco ponderato e che credo possa riguardare tutti noi colleghi ed ex dipendenti. Le professionalità che lì hanno lavorato, in ogni ambito di occupazione, perseguivano l’unico prevalente intento di operare al meglio delle proprie capacità al fine di poter accogliere ed assistere i pazienti, dal ricovero alle dimissioni, con preparazione, presenza costante ed abnegazione. Se siano valsi i nostri intenti ed i conseguenti risultati, lo abbiamo lasciato giudicare ai nostri pazienti. Posso affermare però che l’impegno umano è sempre equivalso alla professionalità profusa. Il privilegio è stato di poter lavorare costantemente nel rispetto reciproco e ancor più nella considerazione dei professionisti, i quali mai hanno mancato di informarci, supportarci ed aiutarci”.

“Lo sconforto dato dall’incertezza del futuro lavorativo è corrisposto alla consapevolezza che ognuno di noi ‘avrebbe perso una parte dell’altro’, di ognuno dei colleghi, perché in essi e con essi si era creata un’autentica famiglia professionale”.

Nonostante quanto accaduto, nel dipendente ci sono “gratitudine ed orgoglio per questi anni di lavoro”. Che, si spera, possano aumentare di numero quanto prima.

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