Illeciti amministrativi

Alassio, accusati di aver presentato pratiche irregolari per sanare abusi edilizi: 8 rinvii a giudizio

L'inchiesta è quella che aveva portato alle dimissioni dell'allora vicesindaco Sibelli che è finito a giudizio insieme all'ex dirigente dell'urbanistica Luigi Tezel ed altre sei persone

Savona Tribunale

Savona. Otto rinvii a giudizio per abuso d’ufficio e falso. E’ l’esito dell’udienza preliminare per l’inchiesta che, nella primavera del 2012, aveva colpito l’ufficio urbanistica del Comune di Alassio portando anche alle dimissioni dell’allora vice sindaco Luigi Sibelli.

Oltre a Sibelli, sono stati rinviati a giudizio anche Luigi Tezel, allora dirigente facente funzioni del servizio Urbanistica ed Edilizia Privata del Comune, Igor Boscione, impresario edile che si occupò di uno degli interventi finito nel mirino, Fausto Faustelli, proprietario di uno degli immobili finiti nel mirino della Procura, Caterina Bogliolo, comproprietaria dell’immobile, Francesco Pelle, fotografo, e Nadia Pelle, moglie di Sibelli, e l’avvocato Mauro Vallerga, legale di Faustelli, chiamato in causa perché insieme al suo cliente “si sarebbe accordato con Tezel sulla condotta illecita e fraudolenta da tenere”.

Per tutti le accuse, in concorso e a vario titolo, sono appunto di falso e abuso d’ufficio in relazione a due pratiche perché – questa la tesi della Procura – avrebbe presentato documenti, fotografie e dichiarazioni con delle irregolarità per fare in modo di sanare gli abusi edilizi.

Tra l’altro le accuse di abusi edilizi ed ambientali questa mattina sono tutte cadute. Il gip Maurizio Picozzi ha infatti pronunciato una sentenza di non luogo a procedere per Tezel, Sibelli, Faustelli e Nadia Pelle per “sanatoria” (in relazione all’aumento di volume di un immobile), mentre per Tezel, Faustelli, Vallerga e Boscione per “prescrizione” (in questo caso le contestazioni ruotavano intorno alle presunte irregolarità nella realizzazione di una veranda).

Restano quindi in piedi le accuse di falso e abusi che, secondo l’accusa, gli imputati avrebbero commesso per regolarizzare gli abusi contestati dalla Procura. In un caso il privato avrebbe chiesto e ottenuto di realizzare un volume edilizio di 22 metri cubi, affermando, corredando la pratica con tanto di fotografie (secondo l’accusa “taroccate” con Photoshop da Pelle) che nel luogo interessato l’immobile non esisteva, mentre invece era già presente. Tanto che il Comune di Alassio, nel 2011, ne aveva ordinato la demolizione.

Tezel e il vicesindaco Sibelli sono anche accusati di aver “ricompensato” Boscione, che avrebbe collaborato nel dichiarare il falso a proposito dell’intervento edilizio nell’immobile di proprietà di Faustelli, inserendo la sua ditta nell’elenco dei fornitori del Comune senza eseguire una gara pubblica.

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