Villanova d’Albenga. Un autentico “esercito” pronto a dichiarare guerra alla Provincia e al suo “sceriffo” elettronico. Erano più di 500, ieri sera, le persone accorse presso il Bar Attilio di Villanova per discutere il maxi-ricorso congiunto contro l’autovelox posizionato tra Lusignano e San Fedele, sulla Sp6 Albenga-Villanova: una sorta di “class-action” all’americana, mai vista da queste parti, con l’unico obiettivo di far spegnere l’odiato occhio elettronico.
Il ricorso deciso e firmato ieri sera è il culmine di una discussione che va avanti da giorni. Prima le indiscrezioni sul fatto che alcuni automobilisti erano già stati fotografati decine di volte senza che fosse loro notificata alcuna multa, quindi la voce che il “record” appartenesse proprio a uno sfortunato ingauno destinatario in totale di almeno 62 sanzioni, infine i primi arrivi (7.000 verbali da cui l’ente dovrebbe incassare oltre un milione di euro). Inevitabili a quel punto le lamentele degli utenti, ed il clamore mediatico susseguente con la richiesta di aiuto al Gabibbo e la presa di posizione degli amministratori locali, su tutti i sindaci di Villanova D’Albenga Pietro Balestra e quello di Albenga Giorgio Cangiano.
E proprio quest’ultimo, ieri sera, era presente alla riunione per portare avanti la propria proposta: alzare il limite a 70 km/h. Una mediazione tra la richiesta degli automobilisti (che tenteranno di rendere illegale l’autovelox) e l’intransigenza della Provincia, che ha tarato gli apparecchi sui 50 km/h. “I cittadini sono arrabbiati – spiega Cangiano – effettivamente è una situazione complessa e paradossale: ci sono persone che in pochi giorni hanno già ricevuto un numero elevatissimo di sanzioni, e che magari fanno questa strada tutti i giorni per andare al lavoro, o per cercarlo in una situazione di grande difficoltà economica. Fermo restando che è giusto controllare, perchè la sicurezza stradale è importante, francamente 50 km/h in un tratto in rettilineo fuori dal centro urbano non mi sembra una velocità corretta… la richiesta che voglio portare avanti insieme ai sindaci di Villanova, Garlenda e Casanova è di alzare il limite a 70 km/h. In questo modo credo garantiremmo la sicurezza andando però incontro ai cittadini che percorrono quella strada”.
La strada intrapresa dal comitato dei cittadini, invece, è decisamente più intransigente. “Il ricorso congiunto è pronto, domani (oggi per chi legge, ndr) l’avvocato Margherita Gallo prenderà tutti i provvedimenti del caso – annuncia Paolo Morcio – Arrivano sul territorio almeno 3-400 verbali al giorno, nel 95% dei casi meritano un ricorso. Se riusciremo a farli tutti non lo so. L’installazione non è attuata in maniera corretta, l’idea quindi è quella di trovare tutte le motivazioni valide affinché risulti invalida ai fini legali, in modo da far fermare le apparecchiature; non ci interessa semplicemente annullare le multe, una soluzione momentanea che non serve a nulla. Abbiamo anche chiesto che momentaneamente qualcuno metta dei rallentamenti, ma non sembra esserci la volontà…”.
Tra le persone accorse per firmare prevalgono rabbia e preoccupazione. “Siamo tornati alle gabelle del medioevo – accusa una signora – Mio figlio ha preso 3 multe da 130 euro e non ha un lavoro stabile, lavoricchia. Come si fa a pagarle? Dovranno intervenire i genitori, come al solito”. “Io finora ho preso due multe – racconta un altro automobilista – e penso che sia un furto legalizzato. Io ho scoperto grazie al sindaco Volpati il 17 agosto dell’avvenuta messa in opera di questi famigerati autovelox, e mi sono reso conto che l’attuale cartellonistica è stata posizionata solo nei giorni successivi. Vuol dire che dal 3-4 agosto fino al 17-18 la gente passava ignara di quello a cui andava incontro… e i risultati si vedono, si parla di decine di migliaia di verbali in arrivo e di 1200 fermi nell’ufficio postale di Villanova pronti per essere consegnati. Invece di pagare la multa preferisco spendere i soldi nell’avvocato ed andare a discutere, perchè va bene la sicurezza, ma questa mi sembra proprio una presa per i fondelli“.
Lo spauracchio ora è proprio l’enorme numero di multe in arrivo (le indiscrezioni raccolte a suo tempo da IVG, come detto, parlano di quasi 70.000 verbali tra quelli ingauni e quelli della Valbormida): “Se fossero in un anno andrebbe anche bene, ma qui si parla di decine di migliaia di multe in una sola settimana – protesta il Comitato – il problema, al di là della multa in sé, è che questo fenomeno metterà in ginocchio l’economia locale che già versa in pessimo stato. La gente eviterà di passare di lì, e la sicurezza andrà a farsi friggere perchè tutti intaseranno l’altra strada; le aziende di questa zona si ritroveranno senza clienti e ci saranno molti fallimenti… qualcuno dovrà rispondere di tutto questo“.
L’accusa quasi unanime alla Provincia è quella di aver posizionato e tarato gli autovelox pensando più alle esigenze di cassa che a quelle di sicurezza. Cangiano glissa: “Se la Provincia vuol far cassa? Questo non lo so e non entro nel merito. Dico solo che porre due autovelox fissi su quel tratto di strada è molto pesante, oggi ci sono migliaia di persone che hanno ricevuto sanzioni e nessuno di loro sa quante saranno… questo è il vero problema”. E’ indubbio però che un eventuale successo dei ricorsi metterebbe seriamente a rischio il bilancio della Provincia, e di conseguenza la manutenzione delle strade e degli edifici scolastici: “Non penso si possa basare un bilancio sugli autovelox…” è il commento lapidario del sindaco.