Fuga terminata

Operazione Taqiyya, arrestato il quarto presunto terrorista residente a Borghetto

L'uomo era riuscito a scappare dall'Italia in occasione del fermo del pizzaiolo egiziano del Dado Matto, ma è stato catturato al rientro

ros carabinieri
Foto d'archivio

Borghetto Santo Spirito. E’ stato arrestato ieri sera nella stazione Principe di Genova dai Carabinieri del R.O.S. il quarto presunto terrorista dell’Operazione Taqiyya che lo scorso 27 ottobre aveva portato al fermo di un pizzaiolo egiziano di Finale. L’uomo fermato ieri è Hosny Mahmoud El Hawary Lekaa, cittadino egiziano del 1985 residente a Borghetto Santo Spirito: è indagato per associazione finalizzata al terrorismo internazionale.

Il soggetto era destinatario del provvedimento emesso dalla Procura Distrettuale Antiterrorismo di Genova già eseguito nei confronti di due connazionali, i fratelli Moustafa Abdel Hakim Antar Hakim, classe 1980, residente a Finale Ligure e dipendente della pizzeria “Dado Matto”, e Antar Hossameldin Mostafa Abdelhakim, classe 1973, abitante a Cassano d’Adda (MI). Contemporaneamente era finito in manette l’algerino Sakher Tarek (classe 1982), domiciliato a Tradate (VA) ma trattenuto presso il C.I.E. di Torino. I fermi nei confronti di tali indagati sono stati peraltro convalidati dai G.I.P. di Savona, Milano e Torino.

Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore dott. Federico Manotti, hanno evidenziato i contatti di Hosny Mahmoud El Hawary Lekaa con Antar Hossameldin Mostafa Abdelhakim attraverso un account a lui non direttamente riconducibile nel quale si professava amante della jihad e speranzoso di morire per tale causa (leggi l’articolo Il quarto egiziano ricercato: “Voglio morire per Allah”).

L’egiziano di Borghetto arrestato ieri sera si era allontanato dall’Italia prima dell’arresto dei compagni. Da quel momento era stato oggetto di un continuo monitoraggio che ne ha consentito la localizzazione al rientro nel nostro Paese, nonostante il tentativo di eludere i controlli utilizzando, per gli scali intermedi dall’Egitto, vettori aerei di compagnie europee, secondo una prassi documentata nel corso delle attività investigative.

Ulteriori elementi di interesse potranno essere acquisiti all’esito delle verifiche sul materiale sequestrato agli indagati.

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