Bancarotta fraudolenta

Fallimento “Zero Beach”, l’imprenditrice Chiara Ravera assolta

Marco Melgrati all'attacco: "Dopo l'assoluzione per il reato edilizio e per quello ambientale adesso c'è questa, ma chi paga?"

Alassio - zero beach
Foto d'archivio

Alassio. Nessuna condanna per il fallimento della società che gestiva la spiaggia Zero Beach di Alassio. Questa mattina infatti l’amministratore unico della “Zero Srl”, l’imprenditrice Chiara Ravera, è stata assolta da ogni accusa.

A Ravera la Procura aveva contestato i reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale (dai quali è stata prosciolta “perché il fatto non sussiste”) e quello di bancarotta semplice per aver omesso – questa la tesi degli inquirenti – di dichiarare il fallimento della sua società (accusa caduta perché “il fatto non costituisce reato”).

Gli episodi contestati risalivano all’aprile del 2014. L’imputata, difesa dall’avvocato Igor Morixe, si è sempre difesa dalle contestazioni ritenendo di aver operato correttamente (per conoscere i motivi della sentenza bisognerà attendere 90 giorni).

Il verdetto ha immediatamente scatenato la reazione di Marco Melgrati, vice coordinatore regionale di Forza Italia ed ex primo cittadino di Alassio, che ha tuonato: “Chiara Ravera è stata assolta anche dall’accusa di bancarotta fraudolenta proprio come era successo per il reato edilizio e per il reato ambientale, adesso chi paga? Nessuno, come al solito, ma solo Chiara Ravera”.

“Dopo essere stata assolta, assieme a Rocco Invernizzi,’perché il fatto non sussiste’ e ‘perché il fatto non costituisce reato’, ancora una volta, dietro ad una indagine che ha portato a sequestri e interruzioni di attività, c’è stato il dramma di una imprenditrice e di una azienda costrette a chiudere perché ne è stato dichiarato il fallimento” osserva Melgrati.

“Lo Zero Beach era una azienda florida prima che l’autorità giudiziaria costringesse la titolare a demolire la scogliera, stoccare il materiale in altro posto, riottenere una autorizzazione, che oggi si scopre fosse legittima ed avesse già, e ricostruire la struttura fino al sequestro di tutto lo stabilimento balneare. E adesso? Tutti assolti, ma la signora Chiara Ravera è stata rovinata economicamente perché aveva investito tutti i suoi averi in questa struttura e per via dell’accanimento giudiziario (alla luce della sentenza ingiustificato, sbagliato e dannoso) ha perso tutto” ha concluso Melgrati.

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