Cengio. “Due elementi importanti si aggiungono alla grande battaglia contro l’ex ACNA di Cengio. Il primo è che la Commissione europea ha definito le aree Acna come la più grande discarica di rifiuti tossici d’Europa, ben 5 milioni di metri cubi; il secondo è che i Comuni della Valbormida, sia ligure che piemontese, richiedono formalmente il risarcimento del danno ambientale tramite uno studio legale di Cairo”. Lo annuncia Franco Xibilia, portavoce della Confederazione Cobas Valbormida.
“C’è però un punto da chiarire – prosegue Xibilia – vanno coinvolte nella causa le famiglie degli ex operai uccisi dall’Acna per tumori alla vescica, mesotelioma pleurico o peritoneale da amianto, o altri tipi di cancro. La causa Eternit di Casale deve estendersi alla Valbormida”.
“I risarcimenti – insistono i Cobas – devono riguardare tutti coloro che sono stati danneggiati, ma in particolare chi lavorò nella fabbrica del cancro nei cent’anni di veleno, tra la fine dell’800 e il 1999. Non solo, ma è bene indagare a fondo sulle malattie mortali in tutte le fabbriche chimiche della Valbormida, senza eccezioni”.