Varazze. Dalla guerra in Afghanistan all’accoglienza di Varazze per poi trovare lavoro come operaio a Savona. E’ una storia a lieto fine quella di Tariq, arrivato in Italia con un sogno quello di trovare un lavoro e lasciarsi alle spalle miseria e violenze. Una storia che vede protagonista anche la Croce Rossa e soprattutto il centro di accoglienza straordinario di Varazze dove Tariq era arrivato l’anno scorso.
“Scappava da una situazione di guerra difficile e complessa – raccontano dalla Croce Rossa – Attraversando via terra, a piedi, l’intero tragitto che separa l’ Afghanistan dall’Italia, Tariq è arrivato nel nostro Paese. Si è sempre dimostrato molto disponibile a svolgere attività di gestione e manutenzione quotidiana dimostrandosi sempre collaborativo sia con gli altri ospiti che con il personale”.
E così, raggiunto un livello accettabile di espressione e comprensione della lingua italiana, ovvero raggiungendo la certificazione della lingua “A2” presso il Centro Provinciale di Istruzione Adulti della provincia di Savona, è stato valutato dagli operatori del centro per analizzare un suo possibile inserimento lavorativo. Tariq ha sempre detto di essere un meccanico di mezzi pesanti e di aver lavorato dapprima nell’officina del padre e successivamente in piena autonomia. “Essendo presente all’interno della Croce Rossa Italiana di Savona, un centro logistico: un autoparco di mezzi pesanti e personale meccanico esperto, Tariq è stato sottoposto ad alcuni test che hanno dato esiti estremamente positivi. Tariq era pronto per la vita lavorativa”, raccontano con entusiasmo i suoi nuovi amici della Cri.
Il personale della Croce Rossa lo ha quindi aiutato ad iscriversi al Centro per l’ impiego di Savona ed essendo giovane, anche al programma “Garanzia Giovani”. Attraverso il Centro per l’impiego Tariq ha risposto alla richiesta di lavoro per meccanici “mulettisti” e poiché l’ azienda che ha proposto la ricerca si trova nel Comune di Gambasca, in provincia di Cuneo, gli operatori Cri lo hanno accompagnato al colloquio conoscitivo.
Il datore di lavoro, viste le sue competenze gli ha proposto un contratto a tempo determinato per 13 mesi. Ma la distanza tra Varazze e Gambasca era davvero tanta e Croce Rossa è riuscita ad inserirlo all’interno del progetto SPRAR localmente competente. La commissione territoriale per il riconoscimenti della protezione internazionale considerando molto pericolosa la zona in cui viveva, gli ha riconosciuto cinque anni di protezione sussidiaria. Nel prossimo futuro Tariq potrà riabbracciare la sua famiglia per la quale Croce Rossa sta chiedendo il ricongiungimento familiare. “Tariq, come tanti altri ragazzi, è l’esempio di come possa essere realmente possibile un percorso di inserimento ed integrazione nella comunità per chi scappa da situazioni difficili. Noi tutti auguriamo a lui e alla sua famiglia di crearsi una nuova vita, mantenendo la propria identità e dignità umana”, concludono alla Croce Rossa