Savona. Scena muta davanti al gip dei due pusher della Savona bene. Questa mattina Saad Naji, 27 anni, e Youssef El Kabbouri, di 35, sono stati interrogati per la convalida dell’arresto dal gip Francesco Meloni, ma hanno preferito avvalersi della facoltà di non rispondere.
Il giudice ha poi deciso di confermare per loro la misura cautelare in carcere. Secondo l’accusa contestata da carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Savona, che da qualche tempo li stavano monitorando, i due nordafricani (difesi dagli avvocati Incorvaia e Cerulli) rifornivano di droga numerosi clienti tra cui anche professionisti savonesi.
Dall’esame dei contatti ritrovati sui telefoni cellulari della coppia di pusher sarebbero infatti spuntati i nomi di insospettabili clienti tra cui imprenditori, commercianti, ingegneri e anche un paio di avvocati.
Il blitz che ha portato all’arresto di Naji ed El Kabbouri era scattato giovedì scorso quando nel corso di alcune perquisizioni personali, veicolari e domiciliari sono stati ritrovati 92 grammi di hashish pronti per essere venduti, ma anche ottomila euro in contanti, cellulari e materiale vario per il confezionamento delle dosi.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, i due marocchini avevano una clientela piuttosto ampia e variegata ed erano in grado di offrire anche diversi tipi di stupefacente, dall’hashish alla cocaina. Gli episodio di cessione di stupefacenti contestate ai due, negli ultimi mesi, sarebbero nell’ordine del centinaio.
Dagli accertamenti dei militari, coordinati dal pm Chiara Venturi, sarebbe emerso che la coppia di pusher era particolarmente prudente: non uscivano mai con grossi quantitativi di droga, ma soltanto con quella da consegnare ai singoli clienti.