Magliolo. Un giallo che, per ora, non ha ancora trovato una soluzione. Nessuno, infatti, sa dire dove sia finito Luca Catania, 46 anni, carabiniere in servizio a Finale Ligure, che da venerdì scorso sembra essere letteralmente svanito nel nulla.
L’ultima traccia lasciata dall’uomo è l’allarme di casa inserito alle 8,37 di quella mattina. Da quel momento in poi il silenzio. La moglie lo credeva impegnato in un corso, mentre i colleghi a casa malato. Invece, nel frattempo, Luca Catania è misteriosamente scomparso.
Ad accorgersi dell’incongruenza nei due racconti è stata proprio la compagna del militare che, parlando con un collega del marito, ha scoperto che lui non era andato al lavoro con la scusa di non sentirsi bene. Erano le 16 circa di venerdì: l’inizio del giallo.
La scomparsa di Luca Catania infatti ha lasciato dietro di sé molti punti interrogativi e aspetti da chiarire sui quali gli investigatori stanno lavorando, cercando di non tralasciare nessun dettaglio.
Proviamo a riassumere – ovviamente basandoci sulle informazioni trapelate visto che il riserbo sulla vicenda è massimo – quali sono i misteri legati alla scomparsa del carabiniere di Magliolo.
ALLONTANAMENTO VOLONTARIO Sul fatto che Luca Catania si sia allontanato volontariamente, a piedi, da casa non sembrano esserci grossi dubbi: raccontare alla moglie di avere un corso e ai colleghi di essere malato sembra confermare una sorta di “premeditazione” nel voler giustificare la sua assenza da casa e dal posto di lavoro. Il nodo ruota però intorno ai motivi che possono averlo spinto a mentire per “coprire” la sua sparizione da casa. Si indaga a 360 gradi, ma le ipotesi più accreditate sono quella di un gesto estremo per farla finita o la fuga per rompere con la sua quotidianità.
MOTIVAZIONI ASSENTI Volendo prendere per buona l’ipotesi di un allontanamento volontario è inevitabile cercare di trovare delle motivazioni che possano aver spinto Luca Catania a fare una cosa del genere. Ed ecco il primo mistero: apparentemente l’uomo non aveva nessun problema né a casa né sul lavoro. È sposato, ha un figlio di 15 anni e viene descritto da tutti come una persona tranquilla e disponibile. In passato era stato anche assessore comunale e attualmente era consigliere con delega in Comune a Magliolo. Perché, se non c’erano problemi economici, di salute o di altra natura, avrebbe dovuto farla finita o comunque allontanarsi da casa lasciando nell’angoscia famigliari e amici senza lasciare nemmeno un messaggio o una spiegazione?
LA PISTOLA D’ORDINANZA Uno degli aspetti che preoccupa gli investigatori è che, insieme a Luca, sia sparita anche la sua pistola. L’arma di servizio non è stata trovata a casa e nemmeno in caserma. I colleghi sono convinti quindi che l’uomo l’avesse con sé quando venerdì mattina è uscito di casa. Perché portarsela dietro? Se fosse stato per compiere un gesto estremo, dopo tre giorni di ricerche nelle quali sono stati impiegati sia i cani delle unità cinofile dei vigili del fuoco che quelli molecolari dell’Arma, è possibile che non sia stata trovata nessuna traccia? Sembra difficile da credere, ma i boschi tra Tovo e Magliolo sono stati passati al setaccio, palmo e palmo, senza trovare nessun segno.
LO SPARO Un altro dei gialli di questa storia è legato al rumore di uno sparo che una signora della zona di Magliolo dice di aver sentito venerdì. Un fatto che non è passato inosservato perché in quella giornata la caccia è chiusa e quindi quel rumore ha suscitato curiosità. Certamente a sparare un colpo d’arma da fuoco può essere stato chiunque, ma il fatto che sia successo proprio nel giorno della scomparsa di un carabiniere armato sembra più che una coincidenza. Proprio alla luce di questa testimonianza le squadre di ricerca hanno passato al setaccio la zona dove è stato sentito il colpo (quella dov’è si trova anche una vasca d’acqua), ma senza successo.
IL CELLULARE “RESETTATO” Luca Catania sarebbe uscito di casa senza documenti né telefono cellulare. Il particolare inquietante però è che l’uomo qualche giorno prima di sparire avrebbe completamente resettato il suo telefonino cancellando, di fatto, tutti i dati, i file multimediale e i messaggi che conteneva. Aveva qualcosa da nascondere?
SCALI AEROPORTUALI, FERROVIARI E PORTUALI NEL MIRINO Nulla è stato lasciato al caso dagli inquirenti che avrebbero iniziato a fare controlli anche sulle immagini degli impianti di video sorveglianza di aeroporti, stazioni e porti nella speranza di trovare eventuali tracce di un passaggio di Luca Catania. L’uomo potrebbe essere andato all’estero utilizzando false generalità?
NESSUN RISCONTRO Queste restano comunque tutte ipotesi che al momento non hanno trovato nessuna conferma o riscontro investigativo. Le poche certezze in mano agli inquirenti, purtroppo, non permettono di propendere per una pista o per l’altra. Il mistero sulle sorti di Luca Catania quindi resta e, con il passare delle ore, l’angoscia e la preoccupazione per le sue sorti aumentano.