Vado Ligure. Se la sono cavata con la semplice decurtazione di un’ora di stipendio i dipendenti di Tirreno Power che questa mattina hanno manifestato davanti ai cancelli dell’ex centrale vadese.
Gli operatori del settore elettrico forniscono un servizio pubblico e pertanto devono rispettare precise prescrizioni nel momento in cui decidono di manifestare o scioperare: nel caso di oggi, i dipendenti hanno evitato denunce e contestazioni disciplinari. Nonostante i ritardi, infatti, il servizio elettrico è stato garantito e non c’è stata una interruzione di pubblico servizio.
Sul fronte politico, intanto, qualcosa si muove già. Domani mattina in Regione si terrà un vertice al quale parteciperanno l’assessore al lavoro Gianni Berrino, la Rsu e i sindacati di categoria. Il tavolo fa da preludio all’incontro convocato per il 22 settembre al Mise. In quella sede si discuterà della procedura di mobilità avviata dall’azienda nei confronti di 186 lavoratori.
In vista di quell’incontro, le segreterie nazionali di Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uiltec-Uil invitano i lavoratori all’unità e alla determinazione: “Siamo nel momento più difficile della vertenza: 186 esuberi dichiarati e nessuna alternativa occupazionale – dicono i sindacati – Dobbiamo rimanere uniti e tenere alto il livello dello scontro nei confronti di chi si ostina a non voler recedere dalle proprie posizioni: società e azionisti. Dobbiamo intensificare tutte le azioni di protesta nei confronti di Tirreno Power, Engie, Sorgenia e coinvolgere il più possibile le Istituzioni politiche interessate, iniziando da subito a organizzare un presidio permanente presso le Sedi delle Società a Roma e Milano”.
“È incredibile, mentre a livello interconfederale si siglano accordi finalizzati a potenziare gli strumenti di Legge a tutela dell’occupazione; mentre sul tavolo del rinnovo contrattuale stiamo discutendo prioritariamente della clausola di salvaguardia occupazionale; mentre le Istituzioni si danno da fare per trovare soluzioni sostenibili, Tirreno Power, Engie e Sorgenia tirano dritto come se nulla stesse accadendo in loro favore. Nei prossimi giorni, come segreterie nazionali, solleciteremo nuovamente gli azionisti richiamandoli al rispetto di quanto annunciato durante gli incontri svoltisi prima della pausa estiva e scriveremo al Mise per spiegare la gravità del comportamento di Tirreno Power e le ragioni dei Lavoratori”.
“Subito dopo l’incontro del 22 settembre sarà convocata la delegazione trattante di Tirreno Power per valutare le novità (speriamo positive) che emergeranno nell’incontro ministeriale e condividere il prosieguo delle azioni di lotta a sostegno della vertenza. Se qualcuno si illude che ci stancheremo presto di lottare, si sbaglia: andremo avanti fino in fondo”.