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Spendita di banconote false nei bar di Albisola: due condanne e un’assoluzione fotogallery

A tradire i giovani le immagini della videosorveglianza di uno dei bar "colpiti"

Albissola Marina. Lo scorso 11 settembre Kevin Messina, 18 anni, Luca D’Amico, di 19, entrambi di Novara, e Giovanni Borrelli, di 18, di San Giuseppe Vesuviano (Na), erano finiti in manette con l’accusa di aver tentato di spendere banconote false in alcuni negozi di Albisola Superiore. Questa mattina, in tribunale a Savona, i tre sono stati processati con il rito abbreviato (che permette di ottenere uno sconto di un terzo della pena).

D’Amico e Messina sono stati condannati a dieci mesi di reclusione e 240 euro di multa ciascuno senza sospensione condizionale (a D’Amico il giudice ha anche revocato la sospensione condizionale della pena che gli era stata concessa per una precedente condanna inflitta dal tribunale di Novara). Borrelli invece è stato assolto per non aver commesso il fatto (è emerso infatti che il ragazzo era rimasto fuori dai negozi e non aveva con sè banconote false). Gli imputati erano difesi dagli avvocati Maurizio Antoniazzi ed Elena Sartoris del Foro di Novara.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, D’Amico e Messina hanno cercato di pagare con banconote false a diversi esercenti albisolesi facendo acquisti di valore minimo (nell’ordine di 1-2 euro). Due in particolare gli episodi contestati ai ragazzi: prima in un bar di Corso Mazzini, dove hanno comprato una bevanda pagandola con 20 euro falsi, quindi un altro bar in cui hanno tentato di pagare un cappuccino coi soldi falsi.

Nel primo bar, però, la titolare si era accorta dell’inganno ed aveva allertato il 112: i militari, dopo aver acquisito l’identikit del trio grazie alle immagini di videosorveglianza del locale, li avevano rintracciati poco dopo nel secondo bar, prima che potessero mettere a segno la truffa. Tra l’altro la seconda commerciante si era immediatamente accorta che si trattava di una banconota falsa e quindi, all’arrivo dei carabinieri, i ragazzi stavano frettolosamente uscendo dal locale.

Tre in totale le banconote da 20 euro sequestrate, ma i militari non avevano escluso l’esistenza di altre, nascoste da qualche parte e pronte per essere spese. I soldi falsi erano realizzati molto bene: soltanto le dimensioni erano leggermente diverso rispetto a quelle vere (erano più piccole di pochi millimetri) ed il numero di serie era identico per ogni banconota.

“Se si trovano banconote false non bisogna reimmetterle in circolo, è reato – è l’avvertimento dei Carabinieri – Vanno contattate le forze dell’ordine e portate in banca”. Sul sito dell’Arma, alla sezione “Consigli” c’è una pagina apposita che spiega come comportarsi quando si trova una banconota falsa.

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