Perplessità

Loano, Siccardi (Pd): “Perché il Comune non autorizza la ristrutturazione della casa di riposo Madre Rubatto?”

L'esponente del Pd teme che il Comune usi questo progetto per risolvere i problemi che riguardano alcuni progetti edilizi di privati

Loano Istituto Madre Rubatto

Loano. “Cosa aspetta il Comune ad approvare questa pratica, che porterà benefici dal punto di vista sociale e sanitario, diversi nuovi posti di lavoro e perfino miglioramenti alla viabilità della zona? Ci domandiamo se l’amministrazione non stia cercando di utilizzare la richiesta presentata dall’istituto di suore per risolvere questioni che riguardano imprenditori privati”.

Sono questi i dubbi che attanagliano il consigliere di minoranza del Pd di Loano Gianni Siccardi, che in questi giorni ha presentato alla maggioranza del sindaco Luigi Pignocca un’interpellanza a proposito delle “lungaggini” relative all’approvazione del progetto di ampliamento della casa di riposo gestita dalle suore cappuccine di “Mare Rubatto” di via dei Gazzi.

Nei mesi scorsi i vertici della struttura socio-sanitaria hanno presentato al Comune di Loano la richiesta per poter ristrutturare il complesso con la realizzazione di nuove stanze (nelle quali ospitare anche pazienti di sesso maschile), una serie di palestre e piscine rieducative. Tutte novità che comporterebbero la creazione di diversi posti di lavoro (attualmente la struttura conta 67 dipendenti). In cambio delle autorizzazioni, l’istituto si è impegnato a spostare il proprio ingresso sul lato di via delle Caselle e a cedere al Comune una parte delle proprie aree verdi, cosa che consentirebbe di rivedere la viabilità all’intersezione tra via dei Gazzi e piazza San Francesco.

Secondo Siccardi, il progetto ha più “pro” che “contro” e porterebbe alla città tutta una serie di benefici: “Con questo ampliamento, Loano si ritroverebbe ad avere sul proprio territorio una struttura socio-sanitaria unica nel nord Italia, si creerebbero una trentina di nuovi posti di lavoro e si potrebbero rivolvere anche diversi problemi di circolazione in una zona in cui sono presenti due rotatorie in pochissimi metri e in cui oggettivamente si fa fatica a capire come funziona la viabilità”.

lista pd loano2016

Nonostante ciò, l’amministrazione Pignocca non ha ancora provveduto ad analizzare la proposta e, soprattutto, a dare una risposta all’istituto: “Da marzo ad oggi, quindi ben prima di entrare in consiglio comunale quale capogruppo del Pd – dice Siccardi – ho incontrato più volte il sindaco e il dirigente preposto per dare una rapida soluzione alle richieste di licenza avanzate dalle suore. In tutti gli incontri, la responsabilità veniva demandata all’Asl, che secondo l’amministrazione non aveva ancora dato riscontro nonostante i solleciti del Comune”.

“A maggio, cioè in periodo elettorale, il sindaco e l’assessore regionale Sonia Viale avevano detto che l’iter burocratico era da ritenersi concluso e avevano garantito alla struttura l’immediato inizio dei lavori. Visto che poi tutto è rimasto fermo – prosegue Siccardi – ad agosto ho chiesto un altro incontro al sindaco di poterci incontrare e in quella sede Pignocca mi aveva garantito la propria disponibilità a portare la pratica in consiglio nonostante il dirigente e l’assessore presenti non avessero la stessa idea”.

A distanza di un mese, la questione è ancora ferma e Siccardi e il suo gruppo iniziano ad avere dei sospetti: “L’istituto delle suore si trova a poca distanza dal camposanto di Loano – ricorda l’esponente del Pd – La legge vieta di effettuare interventi edilizi in zone che si trovano al di sotto di una distanza minima dai cimiteri. Quello di Madre Rubatto, però, è un intervento di natura socio-sanitaria e quindi entrano in gioco alcune deroghe. Il nostro timore è che l’amministrazione si avvalga delle legittime richieste dell’istituto per sanare altre situazioni, non altrettanto chiare, gravanti in zone cimiteriali”.

Il riferimento, nemmeno tanto velato, è alla contestatissima operazione Mazzocchi, sulla quale grava (così come evidenziato dall’ex consigliere di minoranza di “è Tempo” Betti Garassini) la questione relativa proprio al vincolo cimiteriale che vieta interventi edilizi al di sotto di una certa distanza dai campisanti.

Insomma, il timore del Pd è che il Comune usi la questione Madre Rubatto come “grimaldello” per sbloccare la pratica relativa al progetto edilizio di località Mazzocchi.

Nella sua interpellanza, quindi, Siccardi rivolge al sindaco una serie di quesiti: “Vorremmo sapere quali siano i reali motivi per cui Pignocca non ritenga, in virtù della sua elevata carica istituzionale, di portare in consiglio una delibera che di ‘default’ ricade ampiamente nelle sue deleghe. Ci chiediamo se gli altri membri della giunta abbiano ben chiaro che le richieste avanzate dall’istituto Madre Rubatto rappresentano da un verso l’emancipazione di un servizio socio/sanitario unico per il nostro territorio, dall’altro un incremento, in momenti assai difficili per il nostro paese, dei livelli occupazionali”.

“Chiediamo al sindaco di rassicurarci, poiché la sensazione è forte, circa il fatto che ci si avvalga delle legittime richieste dell’Istituto Madre Rubatto per sanare altre situazioni, non altrettanto chiare, gravanti in zone cimiteriali. A tal proposito, anche in questo caso, esorto il primo cittadino ad una più obiettiva analisi degli interessi dei privati a far pressione sulla Regione per un definitivo parere e per una più logica discussione del caso”.

“Riteniamo che l’istituto Madre Rubatto stia patendo a livello economico e morale un notevole danno (oltre a tutte le complicazioni dovute ai continui ritardi). Ogni mancato e soddisfacente riscontro alle nostre richieste ci costringerà ad estendere la discussione in altre sedi più appropriate”.

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