Ciclismo under 23

Intervista ai gemelli Canepa: “Alla Europa Ovini per crescere”

Francesco e Leonardo Canepa, da Andora alle gare Continental: due talenti per l'under 23 che trovano spazio ai massimi livelli della categoria e che si raccontano per Ivg

leonardo e francesco canepa

Alassio. I gemelli Francesco e Leonardo Canepa sbarcano alla GM Europa Ovini, team Continental del ciclismo professionistico, per il loro secondo anno da under 23: i talentuosi ragazzi della Riviera proseguono la carriera verso l’élite del ciclismo mondiale, con un contratto che riconosce i loro grandi sforzi, l’impegno profuso nelle categorie giovanili e le qualità che hanno messo in luce già nel primo anno in categoria.

La coppia è cresciuta nel ciclismo ligure, proprio con l’Andora ciclismo alla quale “dobbiamo davvero tanto – spiegano insieme, parlando a Ivg.it – siamo stati lì per undici annui e siamo cresciuti grazie a loro”. Una coppia a casa e in strada: “abbiamo una grande complicità – chiariscono – è la nostra forza”.

Come i gemelli Yates del ciclismo britannico, anche i Canepa puntano in alto, almeno a dare del loro meglio: forse un giorno raccoglieranno medaglie iridate e correranno il Tour de France. Per arrivare lassù, però, la strada passa obbligatoriamente per le durissime gare under 23.

Come ci si sente a fare il primo salto verso il mondo del grande ciclismo?
“Siamo motivati, per forza – spiega Francesco – avere la possibilità di correre di fianco a grandi campioni è sicuramente uno stimolo importante”.

Cosa vi attendente dal primo anno in un team Continental?
È Leonardo il primo a rispondere: “Voglio crescere e fare esperienza, poi i risultati, comunque benvenuti. Sono lì per imparare ancor più essere un corridore”. Francesco tiene la linea con il fratello: “per me un po’ le stesse cose e spero di portare a casa almeno un buon risultato, farmi vedere in qualche gara che conta”.

Quali sono le vostre caratteristiche tecniche?
“Io sono uno scalatore – inizia Francesco – anche se cerco di cavarmela sul passo”; Leonardo si descrive “uno scalatore, senza dubbi. Ma sono anche uno che si sacrifica per la squadra, su qualunque terreno, soprattutto quando non sono al 100%”.

C’è stato un momento-chiave nella vostra carriera fino a oggi, un passaggio che ha determinato il vostro percorso fino a questo primo grande traguardo?
“La mia svolta è stata al secondo anno da juniores, con la vittoria al campionato regionale piemontese – chiarisce Francesco, anticipando Leonardo, che si spiega subito dopo – il sesto posto al Roero, al primo anno da juniores, lì è scattato qualcosa”.

Cosa amate del ciclismo?
“La passione che ci mettono tutti, corridori, tifosi, semplici praticanti, amatori, è qualcosa di speciale – dice Francesco per entrambi – sapere che ci sono persone che fanno migliaia di chilometri e aspettano ore per vedere pochi minuti di corsa: quella del ciclismo è poesia”.

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