Savona. “Vi è troppa disparità nell’accoglienza dei profughi nella provincia di Savona”. Lo denuncia Gabriello Castellazzi, portavoce dei Verdi savonesi.
“Oggi sono solo 29, su 69, i Comuni savonesi che ospitano migranti in fuga da guerre e tragedie internazionali di diversa natura. Ma, mentre in alcune comunità si sono organizzati percorsi di accompagnamento, formazione professionale e orientamento al lavoro, altre sembrano ignorare il problema e gli ospiti dei centri di accoglienza passano le giornate completamente inattivi. Eppure tutte le persone civili si rendono conto della necessità di integrare donne, uomini e ragazzi, reduci da terribili situazioni di guerra e carestia, in normali condizioni di vita”.
I “Verdi” concordano dunque con l’ANCI Liguria sulla necessità di ampliare la rete del “Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati” (SPRAR) in modo da garantire un’azione omogenea di tutti i Sindaci sui progetti di accoglienza, in accordo con le Prefetture e le Associazioni del Terzo Settore.
Oggi,in tutta la Liguria, sono solo 12 i Comuni che aderiscono allo SPRAR, con 6 progetti per 400 profughi loro ospiti. “Il ‘Tavolo di Coordinamento Regionale Ligure sull’Immigrazione’, dell’8 agosto scorso, per quanto si è saputo, è diventato una specie di ‘muro del pianto’ – denuncia Castellazzi – attraverso il quale il Presidente Toti ha solamente ribadito come ‘la Liguria non possa sostenere l’accoglienza di altri immigrati’. Ma in altre realtà la situazione è molto diversa: in Molise il ‘Tavolo di Coordinamento’, presieduto dal Prefetto Di Menna, ha esposto gli accordi finalizzati a ‘percorsi di accoglienza integrata’ finanziati, a livello nazionale, con 31 milioni di Euro dal ‘Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione’ (FAMI). Di questi stanziamenti fruiranno le Regioni che, entro il 20 luglio 2016, abbiano presentato ‘piani di intervento per la promozione della partecipazione attiva dei migranti alla vita economia, sociale e culturale’. I Verdi vorrebbero sapere se anche la Liguria ha presentato in tempo questi piani di intervento a favore delle comunità e dei Sindaci sensibili al problema”.
“I Verdi Europei hanno presentato al Parlamento di Strasburgo una serie di proposte migliorative della ‘Convenzione di Dublino’, del 1990, sul ‘diritto di asilo’ – fa sapere Castellazzi – Il fenomeno migratorio è sempre esistito nella storia e lo ‘status di rifugiato’ è regolato dalla Convenzione ONU del 1951. I migranti hanno forgiato culture e società, portando conoscenze e competenze. Se la nostra comunità non saprà organizzarsi avremo un numero crescente di immigrati irregolari che costituiranno una sottoclasse vulnerabile, sfruttata dai datori di lavoro, senza servizi sanitari e vittima della microcriminalità”.