Regione. “Attendere lo sciopero di domani e aprire un tavolo con i sindacati per ascoltare le proposte dei lavoratori, prima di discutere la legge sul tpl”.
Ad avanzare la proposta nel corso dell’incontro fra i consiglieri regionali e le parti sociali in materia di trasporto pubblico locale sono stati i consiglieri regionali del Pd Raffaella Paita e Giovanni Lunardon.
“Avviare la discussione su questa norma oggi – spiegano Paita e Lunardon – sarebbe sbagliato, oltreché alieno alla tradizione democratica di questa città. La discussione va fatta dopo un nuovo confronto con le parti sociali”.
Dal canto loro, i consiglieri del Movimento 5 Stelle Marco De Ferrari e Andrea Melis si dicono “vicini e solidali con i lavoratori che oggi hanno manifestato tutta la propria rabbia in consiglio regionale. Il nuovo disegno di legge sul trasporto pubblico regionale è riuscito nell’impresa di peggiorare la già sciagurata legge del 2013 firmata dal centrosinistra, in cui quantomeno, con un pizzico di volontà politica (che comunque Burlando non ha avuto), si poteva fare l’affidamento del Tpl in house. Con il nuovo decreto Toti-Berrino diventerà ancora più complicato, se non impossibile”.
“Quanto al tema del bacino unico, siamo di fronte a un falso problema. Che siano uno o più bacini, il vero nodo è il modello con il quale Toti intende gestire il Tpl, sempre e comunque a favore dell’affidamento ai privati. Esattamente come il Partito Democratico, che a Roma spinge verso le privatizzazioni selvagge, mentre qui in Regione i suoi esponenti locali fingono di difendere i lavoratori. Un copione che si è ripetuto troppe volte in questo primo anno di legislatura”.
“Come MoVimento 5 Stelle, abbiamo chiesto con decisione una sospensiva del disegno di legge, come chiedono tutte le sigle sindacali e le associazioni dei trasporti liguri, in attesa dell’approvazione del decreto Madia e della sentenza della Corte costituzionale, che potrebbero cambiare gli scenari e incidere su diversi articoli”.
E ancora: “C’erano tante cose che la giunta Toti per salvaguardare il Tpl, a cominciare dall’affidamento in house. Invece si prepara a dare il colpo di grazia a un trasporto pubblico già al collasso, alle prese con i mezzi più vecchi e fatiscenti d’Europa. Studi di settore dimostrano che, se rinnovassimo l’8 per cento dei mezzi pubblici per 8 anni, ci ritroveremmo con un parco mezzi in linea con l’Unione europea, sostituendo tutti quei bus sotto l’euro 3 e mantenendo gli euro 5 come soglia minima”.