Duro commento

Sentenza Zero Beach, Melgrati: “L’inchiesta ha portato gravi danni economici”

"Dopo le sentenze di assoluzione della zona T1 di Ceriale e quella emblematica dei sottotetti di Villanova, ancora una assoluzione..."

marco melgrati

Alassio. “Assolti “perché il fatto non sussiste” e “perché il fatto non costituisce reato”. Ancora una volta questa è la sentenza della Magistratura giudicante del Tribunale di Savona, che smonta l’ennesimo teorema della Procura di Savona. Peccato che ancora una volta, dietro ad una indagine che ha portato a sequestri e interruzioni di attività, ci sia stato il dramma di una imprenditrice e di una azienda costrette a chiudere perché ne è stato dichiarato il fallimento… Ed era una azienda florida, prima che l’autorità giudiziaria costringesse la titolare dello Zero Beach a demolire la scogliera, stoccare il materiale in altro posto, riottenere una autorizzazione che oggi si scopre era legittima ed aveva già, e ricostruire questa scogliera…fino al sequestro di tutto lo stabilimento balneare…”. Questo il commento dell’ex sindaco di Alassio e vice coordinatore regionale di Forza Italia Marco Melgrati sulla sentenza degli Zero Beach ad Alassio.

“E adesso? Tutti assolti, ma la sig.ra Chiara Ravera è stata rovinata economicamente, perché aveva investito tutti i suoi averi in questa struttura, e per via dell’accanimento giudiziario (alla luce della sentenza di ieri ingiustificato, sbagliato e dannoso) ha perso tutto!”.

“Che dire poi dell’assurdo di una precedente condanne per la stessa Ravera e per l’ex assessore Invernizzi, accusati e condannati in primo grado per un abuso d’ufficio che non è mai esistito, alla luce dell’assoluzione di ieri? Alla Procura di Savona in questi ultimi 5/6 anni sono accadute cose che Voi umani non potete nemmeno immaginare…”.

“E mi riferisco alla farsa dell’indagine sulla T1 di Ceriale (tutti assolti, tranne un piccolo abuso edilizio che sarebbe stato sanabile), con un sequestro che ha portato al fallimento dell’impresa di Andrea Nucera e di molte imprese dell’indotto, con decine e decine di persone disoccupate e lasciate a casa senza un lavoro…e lo scheletro di una importante operazione immobiliare che rimane li a deturpare il panorama e a ricordare questo caso di malagiustizia…” aggiunge ancora Melgrati.

“E i sequestri dei cantieri di Villanova, sulla base di una teoria “improbabile” smontata dai giudici di Primo Grado e di Corte d’Appello, che però ha lasciato sul campo imprese che sono fallite, altre in amministrazione controllata, e anche qui persone e aziende rovinate economicamente e lavoratori in mezzo ad una strada, oltre a famiglie che avevano comprato la prima casa e che non la hanno potuta abitare per anni, con costi aggiuntivi per i bilanci familiari. E non parlo dei 27 processi a mio carico e delle altrettante assoluzioni!”.

“E adesso? possibile che solo io ho il coraggio di denunciare queste cose? Possibile che il Consiglio Superiore della Magistratura non prenda provvedimenti? Possibile che chi ha indagato ed emesso sentenze preventive ( e non si tratta di un singolo Magistrato ma di un pool con un “cervello” a capo di tutto, per fortuna oggi non più in grado di “fare” danni) con sequestri su cose rivelatesi infondate continui bellamente a fare lo stesso lavoro, e possa mettere a rischio altre imprese? Perché ora le scuse, che non arriveranno, non bastano più…qui ci sono gravi responsabilità civili ed economiche… Mi aspetto che ora la Procura apra una indagine su chi ha permesso, voluto e scientemente programmato questo danno economico a imprese, lavoratori e cittadini. Oggi le scuse non bastano più” conclude Melgrati.

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