"simbolo di libertà"

Savona, in consiglio comunale arriva il crocifisso?

A proporre l'ordine del giorno Emiliano Martino, ma hanno aderito tutti i 20 consiglieri di maggioranza

crocifisso

Savona. Ben presto in consiglio comunale a Palazzo Sisto potrebbe fare la sua comparsa un crocifisso. E’ questa la richiesta presentata in un ordine del giorno dal consigliere comunale di Vince Savona Emiliano Martino e firmata da tutti e 20 i consiglieri di maggioranza.

L’idea di affiggere un crocifisso nella sala consiliare, che per la propria funzione dovrebbe riflettere la laicità dello stato (il cattolicesimo non è più religione di Stato dal 25 marzo 1985), è probabilmente destinata ad alimentare ulteriori polemiche sotto la Torretta. Martino ne è consapevole, e proprio per questo spiega di rifarsi non tanto al significato religioso del simbolo, quanto a quello culturale: “E’ una cosa che mi è sempre mancata entrando in sala consiliare – spiega – lo ritengo importante per rappresentare soprattutto i nostri valori e le nostre radici”.

Un parere sostenuto anche nell’ordine del giorno: “La religione cristiana, così come i suoi simboli, fa innegabilmente parte della storia e della tradizione italiana ed europea” recita l’odg, che ricorda anche che “il crocifisso è presente nelle scuole ed anche in altri luoghi pubblici – come i tribunali e gli ospedali – e sintetizza i valori e i principi su cui poggia la cultura europea e la stessa civiltà occidentale”.

A suffragare questa interpretazione è anche un parere del Consiglio di Stato, il n. 556 del 2006, nel quale lo stesso Consiglio ha affermato che “in Italia, il crocifisso è atto ad esprimere, appunto in chiave simbolica ma in modo adeguato, l’origine religiosa dei valori di tolleranza, di rispetto reciproco, di valorizzazione della persona, di affermazione dei suoi diritti, di riguardo alla sua libertà, di autonomia della coscienza morale nei confronti dell’autorità, di solidarietà umana, di rifiuto di ogni discriminazione, che connotano la civiltà italiana. Questi valori, che hanno impregnato di sé tradizioni, modo di vivere e cultura del popolo italiano, soggiacciono ed emergono dalle norme fondamentali della nostra Carta costituzionale […] Si deve pensare al crocifisso come ad un simbolo idoneo ad esprimere l’elevato fondamento dei valori civili sopra richiamati, che sono poi i valori che delineano la laicità nell’attuale ordinamento dello Stato. Nel contesto culturale italiano appare difficile trovare un altro simbolo, in verità, che si presti più di esso a farlo“.

Dello stesso avviso anche la Grande Camera della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che con sentenza d’appello definitiva il 18 marzo 2011 ha accolto il ricorso presentato dall’Italia sull’esposizione del crocifisso nelle scuole pubbliche, stabilendo che la presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche non costituisce una “violazione dei diritti umani” e descrivendo il crocifisso non solo come un simbolo religioso, ma anche “...identitario […], frutto e simbolo dell’evoluzione storica della comunità italiana e di un’antichissima e ininterrotta tradizione ancora oggi attuale e fondata sui principi e sui valori democratici e umanitari delle civiltà occidentali“.

E così, sulla scia di queste interpretazioni, è arrivata ieri sul tavolo del presidente del consiglio comunale Renato Giusto la richiesta di affiggere il crocifisso “quale simbolo universale dei valori di libertà, uguaglianza e tolleranza“. L’ordine del giorno verrà sottoposto al voto nel prossimo consiglio comunale ed, in caso di approvazione (praticamente certa, visto che è stato sottoscritto da tutti i 20 consiglieri di maggioranza), il crocifisso farà la sua comparsa dal consiglio comunale successivo.

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