Sollecito

Risarcimento danni alluvionali, Mai scrive al Ministero: “Ancora in attesa di risposte”

L'assessore regionale avverte: "A rischio l'accesso delle imprese danneggiate al PSR"

frane alluvione genova

Liguria. “Solleciterò nuovamente il ministro Martina e il dipartimento di protezione civile per avere chiarimenti puntuali sulle reali prospettive per la nostra regione in merito ai risarcimento danni provocati dagli eventi alluvionali del 2014 alle aziende agricole liguri, in particolare delle province di Savona e Genova. Le imprese è troppo che aspettano e oggi si trovano in difficoltà addirittura a partecipare ai bandi del Psr perché troppe sono state le perdite, ancora non risarcite, da due anni a questa parte”.

Lo dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura Stefano Mai, che annuncia l’invio di un’ulteriore richiesta al ministero delle Politiche agricole e al Dipartimento della Protezione civile in merito alle risorse che dovranno essere stanziate per il ristoro dei danni da calamità naturali. Già lo scorso 27 aprile 2016 l’assessore Mai aveva segnalato, attraverso una apposita relazione al ministero che “a seguito degli eventi alluvionali di ottobre e novembre 2014, le aziende agricole liguri hanno denunciato danni per un importo pari a circa 16.288.000 euro”.

“Da settimane si rincorrono voci sullo stanziamento delle risorse necessarie per ristorare i danni alle imprese agricole – dichiara l’assessore Mai – ma alla Regione Liguria ancora non è arrivata nessuna notizia ufficiale né tanto meno sono arrivati fondi alle imprese”.

“Le aziende del territorio, che, in 19 Comuni delle province di Genova e Savona, hanno subito milioni di euro di danni – prosegue l’assessore Mai – hanno il diritto di sapere se e quando finalmente potranno vedersi riconosciuti dei risarcimenti a distanza di due anni dai tragici eventi. Fino a oggi sono stati stanziati dal governo solo circa 700 mila euro, una cifra ben lontana dall’ammontare dei danni reali delle nostre imprese che – conclude – hanno perso intere produzioni. Chiedo pertanto al Governo di fare presto”.

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