Picconate

Profughi a Savona, Battaglia attacca Caprioglio: “Le sue promesse erano ‘balle’, il re è nudo” fotogallery

Secca replica dell'ex avversaria del sindaco: "Chi fa campagna elettorale solo con la demagogia va in crisi quando deve governare"

Cristina Battaglia Giardini Legino

Savona. “Leggo sui giornali che la Sindaco Caprioglio non accetta lezioni dal PD sul tema dell’accoglienza dei profughi. Bene farebbe, invece, ad accettare qualche consiglio da chi, negli ultimi cinque anni ha gestito con intelligenza, capacità amministrativa e sensibilità questa emergenza, sedendo al tavolo con la Prefettura e non facendo annunci sui giornali, né tanto meno strumentalizzando le paure ed il disagio dei cittadini”. Inizia così la dura replica di Cristina Battaglia, ex candidata sindaco a Savona per il centrosinistra, nei confronti di Ilaria Caprioglio, l’avversaria da cui è stata sconfitta al ballottaggio.

Motivo del contendere è l’hub di smistamento profughi che dovrebbe sorgere nel campo sportivo di Legino: una ipotesi avanzata dalla Prefettura che ha causato molte polemiche del quartiere, tanto che lunedì i cittadini si sono radunati per manifestare il loro dissenso. All’incontro era presente anche l’assessore alla Sicurezza Paolo Ripamonti, che riprendendo le parole di Caprioglio ha parlato di “decisione imposta” sulla quale la giunta non avrebbe margini di manovra: una presa di posizione criticata aspramente dal Pd il giorno successivo.

A ciò va aggiunto l’atteggiamento di Ripamonti, da più parti stigmatizzato: è stato accusato di aver “aizzato la folla” anziché calmare gli animi (nella foga al leghista sarebbe addirittura sfuggita una bestemmia, altro particolare che ha contribuito a metterlo sulla graticola). Una serie di elementi giudicati dal centrosinistra “non consoni” ad una squadra di governo: da qui le polemiche, a cui Caprioglio aveva seccamente replicato affermando di “non accettare lezioni dal Pd”.

Ora la controreplica dell’ex avversaria, oggi capogruppo di minoranza. “Il problema è tutto politico – spiega Battaglia – La Lega, come altre forze politiche che fanno le campagne elettorali basate solo ed esclusivamente sulla demagogia, quando si trovano a governare, devono tenere insieme le balle raccontate con la richiesta dei cittadini di fare ciò che avevano promesso (ruspe, mai più profughi a Savona, ecc.). La cosa non è così semplice, perché balle erano e balle rimangono. Con la differenza che quando si amministra, quando si governa, si è chiamati ad assumersi la responsabilità di ciò che si è detto e di ciò che si è promesso”.

“La via d’uscita – tuona Battaglia – non può essere quella di addossare la responsabilità a chi c’era prima, a chi governa a livello nazionale, agli extra terrestri, ma lavorare sodo per affrontare le questioni. Risultato: demagogia era e demagogia resta. Soluzioni ai problemi nessuna. A Savona ne sono esempio, dopo un solo mese, questa vicenda dell’accoglienza dei profughi e la promessa rivoluzione in ATA“.

“Ed è per questo – conclude l’esponente del Pd – che noi in campagna elettorale abbiamo evitato di promettere cose che non avremmo potuto realizzare. Si chiama rispetto verso gli elettori. E per me è una questione importante e seria. La politica dovrebbe essere una cosa seria. Il re è nudo. Dopo solo un mese“.

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