Lettera al direttore

La risposta

Profughi a Legino, l’intervento di Anpi: “Servono valori di solidarietà e di incontro umano”

"La contestazione è stata montata: nasce da paure e rifiuti alimentati purtroppo per ragioni di mera strumentalizzazione politica"

campo profughi

Savona, Città Medaglia d’Oro al Valor Militare per la Resistenza e dalle grandi tradizioni democratiche, non può arrendersi di fronte a chi vuol montare una canea volta a respingere istanze di accoglienza e di solidarietà che rappresentano in questo momento una necessità inderogabile al fine di affrontare al meglio possibile la drammatica emergenza rappresentata dall’afflusso dei migranti in fuga dalla guerra.

Il riferimento è, naturalmente, agli episodi che stanno avvenendo in questi giorni nel quartiere di Legino, dove dovrebbe sorgere un punto di accoglienza provvisoria e smistamento gestito dagli organismi di solidarietà del mondo cattolico. E’ giusto che da parte della popolazione si chiedano coinvolgimento e garanzie per la sicurezza ed il controllo del territorio, ma la contestazione che è stata montata contro questa possibilità nasce da paure e rifiuti alimentati purtroppo per ragioni di mera strumentalizzazione politica: una strumentalizzazione gestita addirittura da esponenti della stessa Amministrazione comunale che, invece di provvedere a introdurre elementi di equilibrio nel dibattito collettivo ed ad assumersi le responsabilità, proprie di un Comune, nella ricerca di soluzioni insieme alle altre Istituzioni, spingono per accrescere rabbia e disagio tra la popolazione, esasperando incautamente una situazione di per sé delicata e complessa.

Il pensiero va a oltre vent’anni fa, quando nello stesso quartiere si verificò una fase di accoglienza e di solidarietà nei riguardi dei profughi albanesi che furono ospitati, in gran numero, nell’allora caserma Bligny oggi sede del Campus Universitario.

In quel frangente, l’Amministrazione Comunale fornì prova di equilibrio e capacità di gestione e, pur fra difficoltà, si avviò un processo non solo di accoglienza ma anche di integrazione che, nelle contraddizioni sempre presenti in vicende di questo tipo, non poté che essere segnalato come positivo. L’allora Sindaco Armando Magliotto diede prova di grande capacità di governo e di umana solidarietà (anche allora ci fu chi organizzò strumentalizzazioni politiche). Va a suo merito anche la trasformazione di una fatiscente caserma in un moderno Campus Universitario. Un grande insegnamento.

Oggi è necessario riproporre per intero quei valori di solidarietà e di incontro umano necessari perché si sviluppino forti ed equilibrati processi di sana convivenza civile, al di fuori da paure irrazionali e ingiustificate di un’inesistente diversità.

Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Comitato di Savona

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