Villanova d’Albenga. Rabbia e delusione da parte dei sindacati per il piano industriale della Piaggio Aerospace presentato oggi in sede ministeriale, nel faccia a faccia con l’azienda. La società liquida la parte motoristica e della manutenzione civile, prospettando altri 132 licenziamenti e gettando ancora benzina sul fuoco di una vertenza che rischia ora di esplodere, anche per le pesanti ripercussioni industriali previste per la stessa Laer ad Albenga (con il piano assunzioni per gli esternalizzati di fatto ormai in stallo).
Il piano (“ritenuto necessario per i costi elevati dello sviluppo dei nuovi prodotti”) prevede l’esternalizzazione dei motori (Villanova d’Albenga), l’esternalizzazione della manutenzione in ambito civile (Sestri Ponente) e la rinegoziazione delle linee di credito con le banche, nell’ambito di un piano di risanamento che dovrà andare di pari passo con le stesse linee guida industriali. Sul personale è stato dichiarato che “nel nuovo piano i lavoratori attualmente in cassa integrazione non troveranno collocazione”.
“Per bocca dell’Ad Carlo Logli – spiega la Fiom-Cgil – l’azienda ha dichiarato di fatto fallito il piano industriale del 2014, ha annunciato che la condizione essenziale per la definizione di un nuovo piano industriale è rappresentata dalla cessione di parti importanti della produzione ad oggi svolta, con conseguente ridimensionamento a 650 lavoratori complessivi, sui 1235 attualmente in forza: tutto ciò al fine di ottenere un nuovo impegno economico dell’azionista, nonché per arrivare ad un accordo con gli istituti di credito”.
La Fiom Cgil si dice per nulla disponibile “ad aprire nessuna nuova discussione che non abbia come conferma le linee guida del vecchio piano a partire dal fatto che non ci devono essere esuberi”.
La Fiom ha chiesto all’azienda e al governo che si blocchi qualunque iniziativa e si convochi subito “un incontro presso la presidenza del Consiglio per capire quali impegni concreti intende portare avanti il governo per un’aAzienda che sviluppa prodotti militari tutelata da normative di legge e che più volte rappresentanti del Governo hanno dichiarato di voler ‘studiare’ attentamente per meglio comprendere la situazione”.
La Fiom ha chiesto di “non ripetere l’infelice percorso che ha portato alla chiusura di Genova Sestri e che il governo o propri rappresentanti, se hanno idee su come intervenire, lo facciano adesso che l’azienda intende portare gli attuali occupati Piaggio da 1.300 dipendenti a 650”.
“L’esito dell’incontro non è stato certo soddisfacente e ci lascia con l’amaro in bocca: sono stati disattesi gli impegni del 2014, con un piano industriale che salvaguardava i lavoratori fino al 2018, ora tutto tradito dall’azienda che svende parti importanti delle sue produzioni. L’azienda ha disatteso gli impegni presi, la cui attuazione era stata ancora assicurata nel precedente incontro del 28 giugno scorso, dimostrandosi pertanto inaffidabile. Il quadro prospettato è inaccettabile perché mina la prospettiva industriale di Piaggio Aero, oltre che prefigurare una perdita di lavoro e di ricchezza per il nostro territorio. Inaccettabile anche alla luce dei recenti incontri nei quali auspicavamo una chiarezza diversa in termini di produzione e garanzie occupazionali” dice il segretario provinciale della Fiom Andrea Mandraccia.
“Era già stata aperta la cassa straordinaria per 130 lavoratori e ora la situazione occupazionale peggiora. Entro il 5 agosto abbiamo richiesto con urgenza la convocazione dell’incontro con la presidenza del consiglio, sede nella quale si dovranno trovare soluzioni adeguate a questa vertenza. Intanto per lunedì 1 agosto è stata indetta l’assemblea dei lavoratori e vedremo quali iniziative intraprendere a seguito di un piano industriale deludente e che peggiora il quadro occupazionale” conclude il segretario provinciale della Fiom.
Per la Uilm: “Logli ci ha comunicato l’intenzione di attuare un piano di esternalizzazione per la parte motoristica a Villanova (circa 350 persone) e del Customer Service civile nel sito di Genova (circa 90 persone). L’operazione è atta a restringere il perimetro aziendale alla sola parte velivolistica civile e militare, su cui l’azienda ha ribadito il forte interesse da parte dell’azionista, e a rinegoziare il debito con le banche. Azionista che si aspetta un forte impegno del Governo italiano sul fronte dell’ulteriore sforzo che sta mettendo in campo”.
“La Uilm ha espresso grande preoccupazione per le novità apprese oggi ribadendo che per le organizzazioni sindacali vige il piano del 2014 e che ogni azione debba essere assolutamente condivisa con le organizzazioni sindacali nel rispetto proprio dei principi del 2014. Che il percorso non veda alcun lavoratore rimanere per strada e che Piaggio Aero torni ad essere un azienda forte sul nostro territorio, mettendo fine alla fase di emergenza. Ricordo che a Genova ci sono già più di cento lavoratori in cassa integrazione per i quali ci si è impegnati a trovare soluzione. Abbiamo poi registrato che nonostante la chiarezza delle intenzioni, tutta la vicenda sia molto nebulosa, in particolare non è chiaro quale sia l’impegno del Governo e quali sono le azioni che si vogliono mettere in campo, vista anche la Golden Power che il governo esercita su Piaggio”.
“Abbiamo allora chiesto un incontro urgente con la presidenza del consiglio per capire cosa intende quando dice che Piaggio ha un ruolo strategico nel sistema industriale e della difesa del Paese e quale possa essere lo sbocco definitivo di un’azienda che da troppo tempo non riesce a trovare pace. La Uilm continuerà a lavorare perché l’azienda possa uscire definitivamente dalla crisi e possa così tutelare tutti i suoi lavoratori, richiamando alla responsabilità tutti i soggetti coinvolti in questa vicenda” conclude il sindacato.
Fim e Uilm hanno ottenuto la sospensione della procedura fino ad inizio settembre quando dovrebbe essere convocato un vertice davanti alla presidenza del consiglio che si dovrebbe svolgere agli inizi di settembre. Nel frattempo, già la prossima settimana ci sarà un incontro in Regione. Il piano industriale fra l’altro dovrà ottenere l’ok delle banche: in caso contrario il rischio è quello del fallimento.
“Esprimiamo preoccupazione rispetto al piano presentato oggi – dice il segretario generale della Fim Cisl Liguria Alessandro Vella – servono garanzie concrete affinché non ci siano ridimensionamenti di Piaggio Aero nella nostra regione. Va poi trovata una soluzione lavorativa per i circa 130 lavoratori tutt’oggi in cassa integrazione straordinaria: per questo motivo come Fim Cisl chiediamo con forza un incontro urgente con la alla Presidenza del Consiglio per verificare tenuta e salvaguardia occupazionale e delle professionalità nel piano presentato oggi, e avere garanzie su uno scenario credibile di sviluppo industriale futuro di questa importante azienda della nostra regione”.
Anche il segretario della Uilm Antonio Apa chiede “che il percorso non veda alcun lavoratore rimanere per strada e che Piaggio Aero torni ad essere un azienda forte sul nostro territorio, mettendo fine alla fase di emergenza. Ricordo che a Genova ci sono già più di cento lavoratori in cassa integrazione per i quali ci si è impegnati a trovare soluzione. Abbiamo poi registrato che nonostante la chiarezza delle intenzioni, tutta la vicenda sia molto nebulosa, in particolare non è chiaro quale sia l’impegno del Governo e quali sono le azioni che si vogliono mettere in campo, vista anche la Golden Power che il governo esercita su Piaggio”.
Infine le parole della Rsu dello stabilimento di Villanova d’Albenga: “Nella mattinata di lunedì auspichiamo di aver ricevuto conferma del l’interessamento della Presidenza del Consiglio con relativa chiamata a Roma entro il 5 agosto. Invitiamo i parlamentari locali e gli amministratori disponibili ad incontrare la rappresentanza dei lavoratori nella stessa giornata per la gravità delle indicazioni dettate dalle linee guida del piano aziendale e dalla banalizzazione di un cambio di strategia industriale di tale portata. E’ stato richiesto al funzionario della Regione Liguria il loro pronto coinvolgimento”.